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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce

mercoledì 18 aprile 2018


“Quel cane non può entrare”.
 Un cieco cacciato dal liceo
La denuncia di un ragazzo di Alghero: “Umiliato dal vicepreside”. Lui si difende: ho detto che i peli creavano allergie agli altri alunni

Gabriele Pittalis era andato al liceo scientifico di Alghero per informarsi su alcuni corsi di informatica. Il suo cane guida, Pasta, gli permette di spostarsi ovunque: «I suoi occhi sono i miei», dice il 34enne
L’unica fortuna, dice Gabriele, è che in quel momento nessuno studente ha assistito alla scena: «Altrimenti sarebbe stata davvero la lezione più diseducativa che si potesse immaginare». E di certo il vicepreside del liceo scientifico di Alghero non potrà vantarsi di aver dato ai suoi ragazzi un gran bell’esempio.  
Tutto succede sabato mattina: Gabriele Pittalis, un trentaquattrenne che ha perso la vista quando era ancora bambino, si è presentato a scuola per sapere se fosse attivo un corso d’informatica per disabili. «Ero con il mio cane, si chiama Pasta ed è la mia guida per tutti gli spostamenti. I suoi occhi sono i miei, in tutto quello che faccio posso fidarmi solo di lei». Ma a un certo punto all’ingresso della scuola si sono sentite delle urla: «Era la voce del vicepreside, sembrava una furia - racconta Franco Santoro, anche lui cieco, che al liceo scientifico fa il centralinista - Gabriele parlava con me, mi stava chiedendo qualche informazione. All’improvviso siamo stati interrotti dalle urla. Il vicepreside ci ha imposto di portare il cane immediatamente fuori». Sì, sembra assurdo, ma è successo davvero: «Mi ha detto che i peli del cane possono provocare allergie agli studenti. Pasta è sottoposta a continui controlli ed è dotata di un tesserino sanitario. Può entrare ovunque, tranne che in quella scuola. Chi fa del male al mio labrador è come se lo facesse a me, anzi è persino più grave». 

Solidarietà dal sindaco  
Ad Alghero c’è un regolamento comunale che vieta l’ingresso di cani e gatti negli istituti scolastici. Ma per il cane-guida di un cieco, è facile da comprendere, quel divieto non può valere. Eppure, il vicepreside della scuola non ha voluto sentire ragioni. Peggio ancora, non ha saputo cogliere la gravità di quelle parole rivolte a Gabriele. «È stata l’umiliazione più grande che abbia mai subito, per di più nella mia città. Peggio ancora, in una scuola, dove la sensibilità e il rispetto verso le persone disabili e quelle meno fortunate dovrebbe essere una lezione da seguire a memoria. Gli insegnanti, e ancor di più il vicepreside, dovrebbero lanciare messaggi educativi ai ragazzi. Invece è stata scritta una brutta pagina di intolleranza».  
Gli ospedali italiani fanno entrare i cani in corsia e il ministero della Salute promuove la pet therapy per alleviare le cure e rendere la degenza dei pazienti un po’ meno dolorosa. Ma nella scuola di Alghero un cane fa ancora paura. Gabriele Pittalis ha ricevuto subito la solidarietà del sindaco e ora che è scoppiato il caso il vice preside Pietro Sanna si giustifica così: «Ho solo detto di spostarsi dall’androne, dove passano i ragazzi. Non sono un insensibile».  

Lettera al ministero  
Il caso, comunque, non è chiuso, perché il centralinista della scuola, che è amico di Gabriele ma anche presidente della sezione di Sassari dell’Unione italiana ciechi, ha già scritto al Provveditorato agli studi, al ministro dell’Istruzione e alla Regione. «Non si possono accettare atti di sopraffazione nei confronti di una persona che non ha la fortuna di avere la vista». «Impedirmi di stare in un luogo pubblico col cane - dice Gabriele - è come rubare la stampella a una persona senza una gamba. Chi avrebbe il coraggio di farlo?». 

NICOLA PINNA
ALGHERO (SASSARI)
Tratto da www.La Stampa.it

venerdì 6 aprile 2018


Bimbo epilettico, la classe lo aiuta:
 a ognuno un ruolo per le emergenze

Pietro (nome di fantasia) ha 9 anni ed è epilettico: i compagni hanno deciso di aiutarlo dandosi dei compiti. Chi si occupa dei farmaci, chi va a chiamare i bidelli e le maestre



La terza elementare di una scuola di Riccione. Pietro (il nome è di fantasia) è un bimbo di nove anni, biondo, estroverso e con un tratto speciale: l’epilessia, che bussa alla sua porta quando meno se lo aspetta. Come quella mattina di novembre, quando in classe un attacco epilettico gli ha provocato una serie di convulsioni, una scossa improvvisa lungo tutto il corpo e gli ha fatto perdere conoscenza. La folle corsa in ospedale e gli esami per capirne di più, poi quella diagnosi: «Anomalie epilettiformi interessanti». Pietro resta alcune settimane in ospedale, e al suo rientro c’è una sorpresa ad attenderlo: sulla parete della classe trova il cartello: «Incarichi di emergenza». Il rosso, il verde, l’arancio e il blu. Un foglio scritto a pennarello dai compagni di classe per prepararsi ad affrontare i suoi attacchi di epilessia, tutti insieme, come una vera famiglia.
Ognuno, nelle «situazioni di emergenza» di Pietro, ha il suo ruolo: Lia corre a prendere il farmaco nel secondo cassetto, Tommaso va a chiamare i bidelli, Leonardo e Giordano chiamano un insegnante nelle classi vicine, Giulia prende il cuscino del bambino, Gaia il cellulare dalla borsa della maestra per chiamare a casa e Diana sta «semplicemente» vicina alla maestra. Ci sono anche i sostituti, che aiutano l’intera classe a muoversi nel verso giusto e a bloccare in fretta le crisi del compagno.
Barbara e Denis, i genitori di Pietro, raccontano con le lacrime agli occhi al Corriere della Sera di come venti bambini si siano mobilitati per il piccolo compagno: «Trovarsi ad affrontare a nove anni attacchi così potenti è difficile. Quando all’improvviso scoppiano le crisi di epilessia, mio figlio non è più lo stesso: si irrigidisce, gli si capovolgono gli occhi, perde saliva dalla bocca. Entro cinque minuti bisogna bloccare la crisi, e lo si può fare solo collaborando tutti insieme. I compagni di classe di mio figlio gli hanno fatto una sorpresa incredibile. Lo stanno aiutando ad accettare la sua situazione. E sono pronti a salvarlo». I genitori di Pietro hanno scoperto il cartello durante la consegna delle pagelle. L’hanno visto appeso a una parete e trattenendo tutta la loro emozione hanno chiesto informazioni a Elena Cecchini, la maestra di italiano della 3D della «Annyka Brandi» di Riccione, artefice di una mobilitazione dal cuore grande.«L’insegnante di mio figlio - spiega mamma Barbara - ha parlato ai bambini, spiegando loro cosa sia l’epilessia. Ha detto che non si può arginare il problema, ma lo si può affrontare insieme, ognuno con un compito da svolgere e la propria missione da vincere». Ne parla in un post su Facebook, che in poche ore è diventato virale, strappando più di diciassettemila like e undicimila condivisioni. «Questi ragazzi stanno dando prova di un altruismo immenso - conclude la mamma -. Un domani non esiteranno a dare una mano a chi incontreranno in difficoltà lungo la loro strada. È l’esempio che la scuola è davvero una palestra di vita». E che si può essere eroi. Anche a nove anni.
Tratto da corriere.it

lunedì 2 aprile 2018


Motta San Giovanni, la fontana Alecce e l’Antiquarium si colorano di blu per la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo
1 aprile 2018 17:00 | Danilo Loria

“Lunedì 2 aprile, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, la fontana Pasquale Alecce a Motta e l’Antiquarium a Lazzaro si illumineranno di blu per testimoniare la vicinanza della comunità mottese alle persone con autismo e alle loro famiglie”. E’ quanto dichiara Carmelita Laganà, assessore con delega alle politiche della famiglia, annunciando l’iniziativa che prevede anche il coinvolgimento dell’Istituto Scolastico Comprensivo di Motta San Giovanni e della “Fondazione Marino per l’Autismo Onlus”. “Il blu – aggiunge l’assessore – è il colore scelto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite perché ben si associa al senso di sicurezza, di calma e di equilibrio nella sfera emotiva. Oltre ad illuminare due siti molto importanti per la comunità mottese perché rappresentano luoghi di aggregazione, cultura, arte, tradizione e storia, esporremo uno striscione per tutto il periodo della campagna di sensibilizzazione e, grazie alla sensibilità della dirigente scolastica Teresa Marino, con la scuola organizzeremo un incontro per coinvolgere il corpo docente, gli studenti e le loro famiglie”. “Grazie ai volontari della Fondazione Marino – continua Carmelita Laganà – che ringrazio per quanto hanno già fatto in questi anni sacrificando le proprie vite a favore degli altri, cercheremo di trasmettere un messaggio importante per contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome dello spettro autistico e delle loro famiglie, invitando a sostenere la ricerca scientifica”. “Ringrazio il sindaco Giovanni Verduci – conclude quindi l’assessore Laganà- per la sensibilità dimostrata e l’intero Consiglio comunale che ha fatto propria questa iniziativa impegnandosi a divulgare questo messaggio per una maggiore consapevolezza dell’autismo”.


Tratto da stettoweb.com

domenica 1 aprile 2018

AUGURI PER LA SANTA PASQUA



Domenica di Pasqua, domenica di risurrezione. La vita molte volte ci pone nella condizione di doverci rialzare, risollevarci, trovare, nella croce, quella forza che ci consenta di avere un appiglio per riprendere la nostra quotidianità nonostante la caduta.
Operiamo in un mondo dove la sofferenza e, a volte, l’emarginazione sono di casa. Sono anni che accompagniamo, con la disponibilità, l’affetto, l’amicizia, le famiglie della nostra associazione che vivono la disabilità. Siamo compagni di viaggio, insieme siamo cresciuti, i ragazzi sono diventati adulti, noi un pochino di più. Alcuni di loro erano piccoli, 13 anni fa, quando li abbiamo conosciuti.
Tante sono state le persone che hanno percorso un pezzo di strada assieme a noi, che hanno donato un po’ del loro tempo libero ai ragazzi e alle loro famiglie ormai comunemente chiamati amici. Sono numerose le persone che sentono che ormai la nostra associazione è parte della loro vita, è sinonimo di solidarietà, di vicinanza, di affetto.
Esiste solo una parola che racchiude tutti i sentimenti che nutriamo verso chi ha donato anche solo un momento della loro vita ad InHoltre e che ci rende orgogliosi di dire ad alta voce GRAZIE! Grazie a tutti, alle Istituzioni, alle parrocchie, agli operatori commerciali, alle famiglie, alla gente comune. Se InHoltre esiste è grazie a tutti voi. 
Un grazie ed un augurio di buon tutto a Christian il nostro autista che per tanto tempo è stato al nostro fianco.
Approfittiamo di questa occasione per inviare a tutti voi i nostri più sinceri e affettuosi auguri per la Santa Pasqua.

COMUNICATO RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO

Il 20 di gennaio 2018 presso la sede dell’associazione di volontariato InHoltre si è svolta la prima riunione del nuovo consiglio direttivo eletto durante l’assemblea dei soci del 13 gennaio 2018. Le cariche sono state ripartite nel seguente modo:

CONSIGLIO DIRETTIVO
Irto Pasquale PRESIDENTE 
Follaro Anna Maria VICE PRESIDENTE
Campolo Pasquale SEGRETARIO
Latella Pasquale TESORIERE
Cuzzucoli Vincenzo CONSIGLIERE
Latella Demetrio CONSIGLIERE 
Legato Maria Carmela CONSIGLIERE.

REVISORI DEI CONTI
Azzarà Elena PRESIDENTE
Pangallo Maria COMPONENTE
Latella Carmela COMPONENTE

Da oltre un decennio, InHoltre si occupa di integrazione, di inclusione delle persone con disabilità. Si occupa di volontariato, un meraviglioso mondo che coinvolge uomini e donne di tutte le età ed estrazione sociale.
La disabilità è una condizione che coinvolge tante persone del nostro territorio. Parecchie famiglie quotidianamente si confrontano con le difficoltà di una normalità che non è la stessa di molte altre. InHoltre le ha fatte incontrare ed è diventata per loro un punto di riferimento. Un nuovo traguardo potrebbe essere quello di tentare di coinvolgere anche le famiglie che ancora non partecipano, per vari motivi, alle nostre attività.
Tanti volontari si sono succeduti nella storia dell’associazione InHoltre, numerosi giovani sono cresciuti e si sono formati alla luce di un sorriso, una carezza, un gesto che i nostri ragazzi donano a chi si avvicina a loro. Tante persone giovani, e anche meno giovani, i cosiddetti "grandi" per la loro disponibilità, ancora continuano ad offrire una parte del loro tempo libero. A tutti loro, con il cuore pieno di gioia possiamo dire GRAZIE!
Abbiamo sempre bisogno di persone che vogliano condividere con noi questa meravigliosa avventura. Chiunque volesse percorrere un pezzo di strada insieme a noi nel mondo del volontariato non esiti a contattarci. Saremo felicissimi di accoglierli ed essere i loro compagni di viaggio.

Pasquale Irto