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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce
lunedì 23 aprile 2018
sabato 21 aprile 2018
mercoledì 18 aprile 2018
“Quel cane non può
entrare”.
Un cieco cacciato dal liceo
La denuncia di un ragazzo di Alghero: “Umiliato dal vicepreside”. Lui si
difende: ho detto che i peli creavano allergie agli altri alunni
Gabriele Pittalis era andato al liceo
scientifico di Alghero per informarsi su alcuni corsi di informatica. Il suo
cane guida, Pasta, gli permette di spostarsi ovunque: «I suoi occhi sono i
miei», dice il 34enne
L’unica fortuna, dice Gabriele, è che in
quel momento nessuno studente ha assistito alla scena: «Altrimenti sarebbe
stata davvero la lezione più diseducativa che si potesse immaginare». E di
certo il vicepreside del liceo scientifico di Alghero non potrà vantarsi di
aver dato ai suoi ragazzi un gran bell’esempio.
Tutto succede sabato mattina:
Gabriele Pittalis, un trentaquattrenne che ha perso la vista quando era ancora
bambino, si è presentato a scuola per sapere se fosse attivo un corso d’informatica
per disabili. «Ero con il mio cane, si chiama Pasta ed è la mia guida per tutti
gli spostamenti. I suoi occhi sono i miei, in tutto quello che faccio posso
fidarmi solo di lei». Ma a un certo punto all’ingresso della scuola si sono
sentite delle urla: «Era la voce del vicepreside, sembrava una furia - racconta
Franco Santoro, anche lui cieco, che al liceo scientifico fa il centralinista -
Gabriele parlava con me, mi stava chiedendo qualche informazione.
All’improvviso siamo stati interrotti dalle urla. Il vicepreside ci ha imposto
di portare il cane immediatamente fuori». Sì, sembra assurdo, ma è successo
davvero: «Mi ha detto che i peli del cane possono provocare allergie agli
studenti. Pasta è sottoposta a continui controlli ed è dotata di un tesserino
sanitario. Può entrare ovunque, tranne che in quella scuola. Chi fa del male al
mio labrador è come se lo facesse a me, anzi è persino più grave».
Solidarietà dal sindaco
Ad Alghero c’è un regolamento comunale che
vieta l’ingresso di cani e gatti negli istituti scolastici. Ma per il
cane-guida di un cieco, è facile da comprendere, quel divieto non può valere.
Eppure, il vicepreside della scuola non ha voluto sentire ragioni. Peggio
ancora, non ha saputo cogliere la gravità di quelle parole rivolte a Gabriele.
«È stata l’umiliazione più grande che abbia mai subito, per di più nella mia
città. Peggio ancora, in una scuola, dove la sensibilità e il rispetto verso le
persone disabili e quelle meno fortunate dovrebbe essere una lezione da seguire
a memoria. Gli insegnanti, e ancor di più il vicepreside, dovrebbero lanciare
messaggi educativi ai ragazzi. Invece è stata scritta una brutta pagina di
intolleranza».
Gli ospedali italiani fanno entrare i cani
in corsia e il ministero della Salute promuove la pet therapy per alleviare le
cure e rendere la degenza dei pazienti un po’ meno dolorosa. Ma nella scuola di
Alghero un cane fa ancora paura. Gabriele Pittalis ha ricevuto subito la
solidarietà del sindaco e ora che è scoppiato il caso il vice preside Pietro
Sanna si giustifica così: «Ho solo detto di spostarsi dall’androne, dove
passano i ragazzi. Non sono un insensibile».
Lettera al ministero
Il caso, comunque, non è chiuso, perché il centralinista della scuola, che
è amico di Gabriele ma anche presidente della sezione di Sassari dell’Unione
italiana ciechi, ha già scritto al Provveditorato agli studi, al ministro
dell’Istruzione e alla Regione. «Non si possono accettare atti di sopraffazione
nei confronti di una persona che non ha la fortuna di avere la vista».
«Impedirmi di stare in un luogo pubblico col cane - dice Gabriele - è come
rubare la stampella a una persona senza una gamba. Chi avrebbe il coraggio di
farlo?».
NICOLA PINNA
ALGHERO (SASSARI)
Tratto da www.La Stampa.it
venerdì 6 aprile 2018
Bimbo epilettico, la classe lo
aiuta:
a ognuno un ruolo per le emergenze
Pietro (nome di fantasia) ha 9 anni ed è epilettico: i
compagni hanno deciso di aiutarlo dandosi dei compiti. Chi si occupa dei
farmaci, chi va a chiamare i bidelli e le maestre
La terza elementare di una scuola di Riccione. Pietro (il nome
è di fantasia) è un bimbo di nove anni, biondo,
estroverso e con un tratto speciale: l’epilessia, che bussa alla sua porta
quando meno se lo aspetta. Come quella mattina di novembre, quando in classe un
attacco epilettico gli ha provocato una serie di convulsioni, una scossa
improvvisa lungo tutto il corpo e gli ha fatto perdere conoscenza. La folle
corsa in ospedale e gli esami per capirne di più, poi quella diagnosi:
«Anomalie epilettiformi interessanti». Pietro resta alcune settimane in
ospedale, e al suo rientro c’è una sorpresa ad attenderlo: sulla parete della
classe trova il cartello: «Incarichi di emergenza». Il rosso, il verde,
l’arancio e il blu. Un foglio scritto a pennarello dai compagni di classe per
prepararsi ad affrontare i suoi attacchi di epilessia, tutti insieme, come una
vera famiglia.
Ognuno,
nelle «situazioni di emergenza» di Pietro, ha il suo ruolo: Lia corre a prendere il farmaco nel secondo cassetto, Tommaso va a
chiamare i bidelli, Leonardo e Giordano chiamano un insegnante nelle classi
vicine, Giulia prende il cuscino del bambino, Gaia il cellulare dalla borsa
della maestra per chiamare a casa e Diana sta «semplicemente» vicina alla
maestra. Ci sono anche i sostituti, che aiutano l’intera classe a muoversi nel
verso giusto e a bloccare in fretta le crisi del compagno.
Barbara
e Denis, i genitori di Pietro, raccontano
con le lacrime agli occhi al Corriere
della Sera di come venti bambini si siano
mobilitati per il piccolo compagno: «Trovarsi ad affrontare a nove anni
attacchi così potenti è difficile. Quando all’improvviso scoppiano le crisi di
epilessia, mio figlio non è più lo stesso: si irrigidisce, gli si capovolgono
gli occhi, perde saliva dalla bocca. Entro cinque minuti bisogna bloccare la
crisi, e lo si può fare solo collaborando tutti insieme. I compagni di classe
di mio figlio gli hanno fatto una sorpresa incredibile. Lo stanno aiutando ad
accettare la sua situazione. E sono pronti a salvarlo». I genitori di Pietro
hanno scoperto il cartello durante la consegna delle pagelle. L’hanno visto
appeso a una parete e trattenendo tutta la loro emozione hanno chiesto
informazioni a Elena Cecchini, la maestra di italiano della 3D della «Annyka
Brandi» di Riccione, artefice di una mobilitazione dal cuore grande.«L’insegnante
di mio figlio - spiega mamma Barbara - ha
parlato ai bambini, spiegando loro cosa sia l’epilessia. Ha detto che non si
può arginare il problema, ma lo si può affrontare insieme, ognuno con un
compito da svolgere e la propria missione da vincere». Ne parla in un post su
Facebook, che in poche ore è diventato virale, strappando più di
diciassettemila like e undicimila condivisioni. «Questi ragazzi stanno dando
prova di un altruismo immenso - conclude la mamma -. Un domani non esiteranno a
dare una mano a chi incontreranno in difficoltà lungo la loro strada. È
l’esempio che la scuola è davvero una palestra di vita». E che si può essere
eroi. Anche a nove anni.
Tratto da corriere.it
lunedì 2 aprile 2018
Motta San Giovanni, la fontana Alecce e l’Antiquarium
si colorano di blu per la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo
1 aprile 2018 17:00 | Danilo Loria
“Lunedì 2 aprile, in occasione della
Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, la fontana Pasquale Alecce
a Motta e l’Antiquarium a Lazzaro si illumineranno di blu per testimoniare la
vicinanza della comunità mottese alle persone con autismo e alle loro
famiglie”. E’ quanto dichiara Carmelita Laganà, assessore con delega alle
politiche della famiglia, annunciando l’iniziativa che prevede anche il
coinvolgimento dell’Istituto Scolastico Comprensivo di Motta San Giovanni e
della “Fondazione Marino per l’Autismo Onlus”. “Il blu – aggiunge
l’assessore – è il colore scelto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
perché ben si associa al senso di sicurezza, di calma e di equilibrio nella
sfera emotiva. Oltre ad illuminare due siti molto importanti per la comunità
mottese perché rappresentano luoghi di aggregazione, cultura, arte, tradizione
e storia, esporremo uno striscione per tutto il periodo della campagna di
sensibilizzazione e, grazie alla sensibilità della dirigente scolastica Teresa
Marino, con la scuola organizzeremo un incontro per coinvolgere il corpo
docente, gli studenti e le loro famiglie”. “Grazie ai volontari della
Fondazione Marino – continua Carmelita Laganà – che ringrazio per quanto hanno
già fatto in questi anni sacrificando le proprie vite a favore degli altri,
cercheremo di trasmettere un messaggio importante per contribuire a migliorare
la qualità della vita delle persone con sindrome dello spettro autistico e
delle loro famiglie, invitando a sostenere la ricerca
scientifica”. “Ringrazio il sindaco Giovanni Verduci – conclude quindi
l’assessore Laganà- per la sensibilità dimostrata e l’intero Consiglio comunale
che ha fatto propria questa iniziativa impegnandosi a divulgare questo
messaggio per una maggiore consapevolezza dell’autismo”.
Tratto da stettoweb.com
domenica 1 aprile 2018
AUGURI PER LA SANTA PASQUA
Domenica di Pasqua, domenica di risurrezione. La vita molte volte ci pone nella condizione di doverci rialzare, risollevarci, trovare, nella croce, quella forza che ci consenta di avere un appiglio per riprendere la nostra quotidianità nonostante la caduta.
Operiamo
in un mondo dove la sofferenza e, a volte, l’emarginazione sono di casa. Sono
anni che accompagniamo, con la disponibilità, l’affetto, l’amicizia, le
famiglie della nostra associazione che vivono la disabilità. Siamo compagni di
viaggio, insieme siamo cresciuti, i ragazzi sono diventati adulti, noi un
pochino di più. Alcuni di loro erano piccoli, 13 anni fa, quando li abbiamo
conosciuti.
Tante
sono state le persone che hanno percorso un pezzo di strada assieme a noi, che
hanno donato un po’ del loro tempo libero ai ragazzi e alle loro famiglie ormai
comunemente chiamati amici. Sono numerose le persone che sentono che ormai la
nostra associazione è parte della loro vita, è sinonimo di solidarietà, di
vicinanza, di affetto.
Esiste
solo una parola che racchiude tutti i sentimenti che nutriamo verso chi ha
donato anche solo un momento della loro vita ad InHoltre e che ci rende
orgogliosi di dire ad alta voce GRAZIE! Grazie a tutti, alle Istituzioni, alle
parrocchie, agli operatori commerciali, alle famiglie, alla gente comune. Se
InHoltre esiste è grazie a tutti voi.
Un
grazie ed un augurio di buon tutto a Christian il nostro autista che per tanto
tempo è stato al nostro fianco.
Approfittiamo di questa occasione
per inviare a tutti voi i nostri più sinceri e affettuosi auguri per la Santa
Pasqua.
COMUNICATO RINNOVO CONSIGLIO DIRETTIVO
Il 20 di gennaio 2018 presso la sede
dell’associazione di volontariato InHoltre si è svolta la prima riunione del
nuovo consiglio direttivo eletto durante l’assemblea dei soci del 13 gennaio
2018. Le cariche sono state ripartite nel seguente modo:
CONSIGLIO DIRETTIVO
Irto Pasquale PRESIDENTE
Follaro Anna Maria VICE PRESIDENTE
Campolo Pasquale SEGRETARIO
Latella Pasquale TESORIERE
Cuzzucoli Vincenzo CONSIGLIERE
Latella Demetrio CONSIGLIERE
Legato Maria Carmela CONSIGLIERE.
REVISORI DEI CONTI
Azzarà Elena PRESIDENTE
Pangallo Maria COMPONENTE
Latella Carmela COMPONENTE
Da oltre un decennio, InHoltre si occupa
di integrazione, di inclusione delle persone con disabilità. Si occupa di
volontariato, un meraviglioso mondo che coinvolge uomini e donne di tutte le
età ed estrazione sociale.
La disabilità è una condizione che
coinvolge tante persone del nostro territorio. Parecchie famiglie
quotidianamente si confrontano con le difficoltà di una
normalità che non è la stessa di molte altre. InHoltre le ha fatte incontrare
ed è diventata per loro un punto di riferimento. Un nuovo traguardo potrebbe
essere quello di tentare di coinvolgere anche le famiglie che ancora non
partecipano, per vari motivi, alle nostre attività.
Tanti volontari si sono succeduti nella
storia dell’associazione InHoltre, numerosi giovani sono cresciuti e si sono
formati alla luce di un sorriso, una carezza, un gesto che i nostri ragazzi
donano a chi si avvicina a loro. Tante persone giovani, e anche meno giovani, i
cosiddetti "grandi" per la loro disponibilità, ancora continuano ad
offrire una parte del loro tempo libero. A tutti loro, con il cuore pieno di
gioia possiamo dire GRAZIE!
Abbiamo sempre bisogno di persone che
vogliano condividere con noi questa meravigliosa avventura. Chiunque volesse
percorrere un pezzo di strada insieme a noi nel mondo del volontariato non
esiti a contattarci. Saremo felicissimi di accoglierli ed essere i loro
compagni di viaggio.
Pasquale Irto
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