A Lazzaro l’ottava edizione dell’evento estivo
di sensibilizzazione sulla disabilità
Di Luca Assumma
InHoltre, grazie alla propria quotidiana attività di vicinanza a disabili e famiglie, è ormai diventata una consolidata realtà del comune di Motta San Giovanni. Ed ormai è diventata una tradizione dell’estate lazzarese la “Serata di solidarietà” arrivata alla sua ottava edizione. La manifestazione si è svolta qualche giorno fa a Lazzaro in piazzale Zagarella e si è caratterizzata per una perfetta unione fra solidarietà, attraverso i riflettori accesi sul mondo della disabilità, socialità, mediante l’occasione di ritrovo per la comunità lazzarese e non solo, e divertimento, tramite l’animazione. A fare un bilancio è stato Pasquale Irto. «Anche quest’anno abbiamo voluto far conoscere a più persone possibile l’esistenza di un mondo, quello della disabilità, molte volte sconosciuto. E fare altrettanto per i nostri progetti realizzati durante l’anno grazie al gratuito impegno giornaliero dei 45 volontari di InHoltre» ha affermato il presidente di InHoltre evocando il progetto “INCONTRO”, ossia attività ludiche, manipolative, teatrali e musicali, “IL SAMARITANO”, ovvero il trasporto su pulmino di disabili ed anziani in carrozzella per visite e terapie mediche e “MUSICANDO”, cioè attività di musicoterapia e lavorazioni artistiche. «Le persone presenti alla Serata di Solidarietà si sono emozionati durante la rappresentazione teatrale. Grazie a questa abbiamo fatto conoscere la realtà di una famiglia quando questa si trova a confrontarsi con la disabilità dopo la nascita di un figlio disabile e come questo evento possa stravolgere il rapporto di coppia, di solito, è la madre a sobbarcarsi il peso della disabilità del figlio e a sentirsi spesso colpevole di questa e il padre ad evadere da questa situazione di chiusura. Ma, evidenziando la consapevolezza della madre quando accetta la disabilità del figlio che ama e quindi possono e devono vivere una vita ordinaria, soprattutto come è inutile chiudersi e nascondersi agli occhi di tutti. E, quindi, che si possa essere una famiglia “normale” consapevoli che le difficoltà non mancheranno» le parole attraverso le quali Irto ha commentato “Un figlio è per sempre” ideato da lui stesso e scritto da Domenico Loddo e InHoltre. La canzone finale, La vita è un dono di Renato Zero, della rappresentazione teatrale cantata da Graziella Cotrupi una delle ragazze che frequentano i laboratori di InHoltre, ha evidenziato che le persone con disabilità se opportunamente integrate posso raggiungere dei risultati impensabili. Oltre alla rappresentazione, ci sono stati stand illustrativi, degustazioni, musica live, pesca di beneficienza, animazione clownesca per bambini. Ma anche la testimonianza del taurianovese Francesco Comandè, vicecampione nazionale nei 100-200 metri piani grazie alla protesi acquistata con i proventi della manifestazione “Happy run” organizzata da Giusy Versace, ospite della Serata di Solidarietà dell’anno scorso, con l’aiuto anche dei volontari di InHoltre. «Quello della serata è stato un bilancio positivo: le persone si sono interessate al tema della disabilità e sono rimaste colpite da ciò che di bello disabili e normodotati possono fare stando insieme – ha concluso Irto – tutto ciò ci spinge ad aumentare il nostro impegno a tirare fuori le potenzialità di ragazze e ragazzi disabili e a sostenere le loro famiglie».
Tratto da Calabria Ora
Un ringraziamento va a quanti, con la loro partecipazione, hanno reso possibile questo evento. Per quanto riguarda la rappresentazione teatrale “Un figlio è per sempre” un particolare riconoscimento va: alla Nuova Compagnia Brillante Mottese, e Nicoletta Borrello, alle voci narranti: Cinzia Crea, Ernesto Divino e Leonida. Abbiamo lasciato per ultimo il maestro Domenico Loddo che ha scritto l’opera emozionando il numeroso pubblico presente al Piazzale Zagarella. Domenico Loddo ha saputo sapientemente amalgamare la gioia di due ragazzi che si innamorano e formano una nuova famiglia e le problematiche relative alla disabilità quando questa prepotentemente si manifesta dentro una famiglia. L’apporto di InHoltre è stato solo quello di evidenziare che se la disabilità viene accettata da tutti, la vita continua anche se tra tante difficoltà.
Un pensiero va anche a Pasquale Irto che ha avuto l’idea di raccontare la disabilità attraverso una rappresentazione teatrale..
Associazione di Volontariato InHoltre
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