Auguri per un anno di successi a tutti. Mi auguro che il nuovo anno porti benessere a TUTTI e questo tutti vuol dire nessuno escluso. MAI!!!!!!!!!! |
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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce
sabato 31 dicembre 2011
BUON ANNO!!
giovedì 29 dicembre 2011
domenica 25 dicembre 2011
BUONE FESTE
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età,
il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei vivo sentiti vivo.
Se ti manca ciò che facevi torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite.
Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai.
(Madre Teresa di Calcutta)
AUGURI DI BUON NATALE
E DI
BUON ANNO
A TUTTI I RAGAZZI, I VOLONTARI E AGLI AMICI DI INHOLTRE
CON LE RISPETTIVE FAMIGLIE
venerdì 16 dicembre 2011
LIBERO
IL VOLONTARIO DI EMERGENCY
FRANCESCO AZZARA'
DI MOTTA SAN GIOVANNI
PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA
DOPO 124 GIORNI DI PRIGIONIA
E' STATO LIBERATO.
"FINALMENTE"
Felicissimi per la splendida notizia non dobbiamo dimenticare che ancora altri volontari sono prigionieri.
Un pensiero di solidarietà va a loro e alle loro famiglie.
mercoledì 14 dicembre 2011
QUATTRO MESI SENZA FRANCESCO AZZARA’
FRANCESCO LIBERO
COMITATO PER LA LIBERAZIONE DI FRANCESCO AZZARÀ
info@francescolibero.it / ufficiostampa@francescolibero.it
Gruppo Facebook “FRANCESCO LIBERO”
COMUNICATO STAMPA
QUATTRO MESI SENZA FRANCESCO AZZARA’
“Ci penso da lontano e ogni volta è come avvicinarti un pò”, parole tratte dall'ultimo singolo cantato da Fiorella Mannoia, Io non ho paura, che facciamo nostre per ribadire che non abbiamo mai smesso di pensare a Francesco, di sperare nella sua liberazione, di essere convinti che tornerà a chiacchierare con noi.
Oggi, a quattro mesi dal suo sequestro, vogliamo annunciare che siamo tutti impegnati ad organizzare una grande manifestazione che si svolgerà a Motta San Giovanni l’ultima settimana di dicembre.
Abbiamo trascorso questi mesi nella speranza di poter riabbracciare il nostro amico, più volte abbiamo sentito di rilascio imminente, di problema risolto, di questione di giorni per poi dover ricominciare a contare le ore, i giorni e i mesi.
In questa iniziativa è nostra intenzione coinvolgere quanti, in questo interminabile periodo, hanno manifestato interesse per Francesco attraverso i social network, il web, le lettere, con la partecipazione alle nostre manifestazioni, la solidarietà espressa alla famiglia in qualsiasi forma, dalla più eclatante a quella più semplice e intima.
Inviteremo a Motta San Giovanni, che per un giorno vogliamo capitale di questa nostra Italia, tutte le autorità, tutti i soggetti che in questa vicenda hanno assunto un ruolo e ai quali chiederemo un impegno ancora maggiore, una partecipazione attiva, una manifestazione concreta dell’interesse per questo ragazzo, figlio di questa comunità che lo ha visto giocare, studiare, lavorare, impegnarsi per il sociale, realizzarsi nella vita. Dal Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, passando per il Ministro degli Esteri, l’Ambasciatore del Sudan in Italia, Emergency e tutte le istituzioni che adesso, oltre alla simbolica esposizione della gigantografia, vogliamo ancora più presenti, tutti saranno interpellati. Ognuno di loro sarà chiamato e sollecitato.
La nostra non vuole essere una manifestazione contro qualcuno, ma per qualcuno.
Non vogliamo quelle risposte che debbono essere date solo alla famiglia, ma vogliamo avvertire l’interesse per Francesco, vogliamo una dimostrazione che non è stato abbandonato, dimenticato, lasciato al suo destino. A Motta, quel giorno, vogliamo rivivere i momenti già vissuti durante la fiaccolata organizzata il 18 agosto. Vogliamo essere fonte di energia positiva per Francesco.
La prossima settimana convocheremo una conferenza stampa per presentare nel dettaglio il programma e annunciare quanti, tra quelli interpellati, hanno risposto alle nostre richieste, hanno sposato questa causa, hanno seriamente intenzione di ripartire da Motta San Giovanni per non fermarsi più se non ci saranno novità.
Si, ripartire per non fermarsi più!
Perché siamo pronti a proseguire questo nostro cammino, siamo pronti a spostarci anche su Roma se sarà necessario. Siamo pronti, senza indugio, ad urlare con tutta la voce che abbiamo che vogliamo Francesco LIBERO, e lo faremo fuori Palazzo del Quirinale, Palazzo Chigi, Palazzo della Farnesina, l’Ambasciata del Sudan e la sede di Emergency. Non saremo soli, saremo in molti, saremo tantissimi.
Motta San Giovanni, 14 dicembre 2011
Ufficio Stampa Comitato
lunedì 5 dicembre 2011
Giornata Internazionale del Volontariato:
Nuovi stili di vita per un nuovo modello di sviluppo
"Ci impegniamo a sensibilizzare tutti i cittadini anche attraverso nuovi stili di vita a costruire un nuovo modello di sviluppo, sociale, culturale ed economico", per questo serve un impegno concreto per "costruire una cultura del volontariato, e sperimentare solidarietà, fratellanza ed uguaglianza, in modo che il dono e la gratuità ed i valori ad essa connessi divengano bene comune e fondamento della nostra vita sociale". È questo l'appello lanciato dalle organizzazioni di volontariato (Forum del Terzo Settore, ConVol, CSVnet e Consulta del volontariato presso il Forum) in occasione della Giornata internazionale che si è celebrata a Roma all'Auditorium Conciliazione alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il ministro del lavoro, Elsa Fornero.
Una giornata celebrativa del ruolo dell'azione volontaria dedicata alle 40 mila associazioni e ai 6 milioni di
volontari che ogni giorno operano per il bene comune. Il volontariato e il terzo Settore "chiedono con forza
alla politica - ha sottolineato Andrea Olivero, portavoce del Forum Terzo Settore - di aprire una stagione di vere riforme che garantiscano, insieme, il risanamento dello Stato, l'equità e la giustizia sociale. Se infatti è fondamentale la tenuta dei conti pubblici lo è anche quella della coesione sociale, vero patrimonio collettivo del Paese".
Olivero ha inoltre chiesto che "si presti particolare attenzione ai giovani, offrendo loro possibilità concrete di
vivere esperienze di solidarietà, anche attraverso il servizio civile volontario ed il volontariato internazionale,
strumenti preziosissimi che in questi anni paiono essere stati accantonati".
In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, hanno ricordato le associazioni, "vogliamo ricordare a noi e a
tutti i cittadini che il volontariato è stato parte attiva nella costruzione della coscienza della comunità nazionale e delle comunità locali ed ha contribuito, con il proprio apporto originale, alla realizzazione di una solidarietà diffusa e partecipata, elemento imprescindibile di una buona democrazia".
"Operiamo in tutti i campi, nelle emergenze e nella quotidianità,- si legge infine nell'appello - per dare senso
alla nostra vita e speranza a quella degli altri, lavorando concretamente e ponendo istanze di cambiamento al Paese. Il nostro presente si chiama solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica".
Una giornata celebrativa del ruolo dell'azione volontaria dedicata alle 40 mila associazioni e ai 6 milioni di
volontari che ogni giorno operano per il bene comune. Il volontariato e il terzo Settore "chiedono con forza
alla politica - ha sottolineato Andrea Olivero, portavoce del Forum Terzo Settore - di aprire una stagione di vere riforme che garantiscano, insieme, il risanamento dello Stato, l'equità e la giustizia sociale. Se infatti è fondamentale la tenuta dei conti pubblici lo è anche quella della coesione sociale, vero patrimonio collettivo del Paese".
Olivero ha inoltre chiesto che "si presti particolare attenzione ai giovani, offrendo loro possibilità concrete di
vivere esperienze di solidarietà, anche attraverso il servizio civile volontario ed il volontariato internazionale,
strumenti preziosissimi che in questi anni paiono essere stati accantonati".
In occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia, hanno ricordato le associazioni, "vogliamo ricordare a noi e a
tutti i cittadini che il volontariato è stato parte attiva nella costruzione della coscienza della comunità nazionale e delle comunità locali ed ha contribuito, con il proprio apporto originale, alla realizzazione di una solidarietà diffusa e partecipata, elemento imprescindibile di una buona democrazia".
"Operiamo in tutti i campi, nelle emergenze e nella quotidianità,- si legge infine nell'appello - per dare senso
alla nostra vita e speranza a quella degli altri, lavorando concretamente e ponendo istanze di cambiamento al Paese. Il nostro presente si chiama solidarietà, sussidiarietà e partecipazione civica".
Tratto da http://www.avvenire.it/
In questa particolare giornata un pensiero va a tutti i volontari che attualmento sono privati della loro libertà.
Ci pare doveroso porre l'attenzione sul volontario di EMERGENCY FRANCESCO AZZARA rapito a Nyala. capitale del Sud Darfur il 14 agosto.
TUTTI I VOLONTARI DI INHOLTRE GRIDANO
LIBERATE FRANCESCO!!!!!!!!!!!!!!!
venerdì 2 dicembre 2011
3 dicembre: Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità
Sabato 3 dicembre si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, dedicata al tema Insieme per un mondo migliore per tutti, includendo le persone con disabilità nello sviluppo.
«Sono passati trent’anni da quando l’ONU proclamava il 1981 Anno Internazionale delle Persone Disabili, dedicandolo al tema Piena Partecipazione ed Uguaglianza – ha dichiarato nei giorni scorsi il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. – Da allora sono stati compiuti importanti passi avanti per quanto riguarda lo sviluppo di una sempre maggiore consapevolezza dei diritti delle persone con disabilità e il rafforzamento del quadro normativo internazionale volto alla realizzazione e al pieno rispetto degli stessi, andando dal Programma Mondiale d’Azione (1982) alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (2006)».
Istituita nel 1992, la Giornata Internazionale del 3 dicembre, ricordata in quasi tutti i Paesi con manifestazioni, conferenze ed eventi di vario tipo, rappresenta un’occasione irrinunciabile per riaffermare una volta di più questi diritti – ancora oggi molto spesso ignorati o calpestati -, sensibilizzare e attirare l’attenzione su temi quali le pari opportunità e il rispetto della dignità delle persone con disabilità e una migliore qualità della vita per queste ultime, ovunque nel mondo.
«Quest’anno – ha continuato il Segretario dell’ONU – la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità ci ricorda come un pieno sviluppo possa essere sostenibile solo quando è al contempo anche giusto, inclusivo e accessibile a tutti. Le persone con disabilità, quindi, devono far parte di ogni fase dei vari processi di sviluppo, da quella iniziale fino al monitoraggio e alle valutazioni finali».
In ambito europeo l’importante ricorrenza viene annualmente celebrata con la Giornata Europea delle Persone con Disabilità, promossa in particolare dalla Commissione Europea e dell’European Disability Forum (EDF). (C.N.)
mercoledì 30 novembre 2011
La Giornata internazionale dei diritti dei disabili a Roma
Programmata per il 3 dicembre prossimo in piazza del Colosseo, è organizzata dal Comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi. "Perché l'equità sociale non sia solo parole ma azioni concrete"
ROMA - Una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare tutto quello che nel nostro Paese, nell'ambito della tutela dei diritti delle persone con disabilità, proprio non va. Una scelta mirata, quella di richiamare l'attenzione a pochi giorni dalla nascita del neo insediato governo nazionale sulle gravi mancanze e inefficienze che rendono la vita impossibile alle persone con disabilità e ai loro familiari e di farlo in occasione della giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità. Sono queste le motivazioni di un incontro che di formale non ha proprio nulla, animato com'è, dal desiderio di denuncia di tutte le disuguaglianze di cui sono vittime le persone disabili. È la giornata organizzata dal Comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi, prevista per il prossimo sabato 3 dicembre a Roma in piazza del Colosseo.
Il focus è sulla mancata equità sociale nel nostro Paese e, a farne le spese, sono sempre le persone più fragili. Per questo il Comitato ha stilato un lungo elenco delle emergenze, non più rinviabili: dal prepensionamento dei familiari dei disabili, perché sottoposti ad un lavoro di cura usurante (Il Comitato si batte da molti anni per ottenere questo) al "finanziare il Fondo Nazionale per la non autosufficienza azzerato nel 2011, formare e collocare nelle scuole insegnanti di sostegno e assistenti in numero adeguato, permettere alle famiglie di gestire autonomamente l'acquisto degli ausili, formare professionalmente e retribuire dignitosamente gli operatori-assistenti, consentire l'accesso ai servizi in modo omogeneo, pagare sempre e in tempi ragionevoli le strutture convenzionate, permettere al disabile e alla sua famiglia di scegliere tra assistenza diretta e assegno di cura, stabilire risposte proporzionate al livello di disabilità e alle esigenze conseguenti, favorire e supportare la domiciliarità familiare, offrire la dignità di un'occupazione a chi può lavorare, combattere concretamente - ma con buon senso - abusi, corruzione, connivenze e sprechi che erodono le risorse per la disabilità".
Tratto da SuperAbile
lunedì 28 novembre 2011
"IL FUTURO DEL VOLONTARIATO" SECONDO...I VOLONTARI
Sono circa un milione e centoventicinquemila i volontari attivi in Italia riuniti in oltre trentacinquemila associazioni, secondo i dati della Quarta rivelazione Fivol (Fondazione Italiana per il volontariato, anno 2006). Sono dunque fitte le fila dell'esercito pacifico di persone quotidianamente impegnate ad aiutare gli altri. Eppure le loro voci sono silenziose, inascoltate perché nessuno fino ad ora aveva chiesto loro un'opinione sulle attività che svolgono, su come vedono il futuro del volontariato, sui suoi pregi e difetti.
A colmare questa lacuna ci ha pensato la Fondazione "E. Zancan" onlus di Padova, che ha promosso la prima ricerca nazionale che ha coinvolto direttamente i volontari.
Lo studio, dal titolo "Il futuro del volontariato", è stato realizzato somministrando approfonditi questionati a 1424 persone, selezionate grazie a Csvnet, ai Centri servizio per il Volontariato e a numerose associazioni coinvolte direttamente dalla Fondazione, rappresentative di tutto il territorio nazionale. Nel complesso, la ricerca mette in luce come i volontari non percepiscono una crisi dei propri valori identitari: le motivazioni etiche, gli obiettivi di carattere comunitario, i valori di gratuità e solidarietà sono coltivati. Tuttavia, sono anche consapevoli che esistono numerose difficoltà nel portare avanti i loro valori. Tra queste, l'assenza di collaborazione tra le associazioni, l'eccessivo carico burocratico e amministrativo, il non facile rapporto con le istituzioni e la difficoltà nel diffondere la cultura della solidarietà in un mondo in cui prevale l'egoismo e infine i problemi nel coinvolgimento di nuovi volontari, soprattutto giovani. Nel dettaglio, la mancanza di lavoro di rete tra organizzazioni di volontariato è vista come un limite al ruolo anticipatore di risposte ai nuovi bisogni e al contempo l'incapacità di coordinarsi e di esprimere una rappresentanza unitaria sono considerati fattori che indeboliscono il ruolo "politico" del volontariato. La questione dei vincoli burocratici ritorna più volte: è diffusa infatti l'opinione che ci siano eccessivi 'lacci' burocratici posti dai soggetti finanziatori. Particolarmente complesso e contraddittorio risulta anche il rapporto con le Istituzioni: i volontari pensano infatti di essere in grado di orientare l'attenzione verso i più deboli, tuttavia non riescono a controllare e a stimolare le Istituzioni affinché si assumano le proprie responsabilità. Nel rapporto con gli enti pubblici, poi, i volontari denunciano la mancanza di rispetto per l'identità del volontariato, la confusione dei ruoli e nei compiti e il pericolo che il volontariato si sostituisca alle Istituzioni pubbliche nel garantire i servizi essenziali e i diritti delle persone. Emerge inoltre la difficoltà a promuovere momenti di programmazione e il rischio di essere strumentalizzati pur di ottenere finanziamenti. Traspare anche una certa consapevolezza del fatto che il volontariato non riesce a coinvolgere i giovani. Secondo i volontari i motivi principali stanno nel fatto che la scuola non promuove la partecipazione ad esperienze di gratuità e che i giovani sono indifferenti o rassegnati di fronte alle scelte politiche. Inoltre, la precarietà del lavoro è un fattore che non facilita forme di volontariato continuativo. Infine, i volontari denunciano, nel complesso, la mancanza di risorse economiche sufficienti per la loro azione gratuita e la mancanza di un volontariato 'professionale' (cioè fatto da professionisti) all'interno del volontariato, che ostacolano il passaggio dall'affermazione dei principi ad azioni efficaci. La ricerca non considera solo i problemi, ma anche le potenzialità e le aree di investimento che possono favorire lo sviluppo del volontariato nei prossimi anni. Per quanto riguarda le priorità di investimento, i volontari segnalano in particolare la necessità di diffondere una cultura della solidarietà e della cittadinanza responsabile e di coinvolgere le nuove generazioni in attività di volontariato, mantenendo saldo il contenuto che qualifica l'azione, ovvero la relazione tra persone.
A colmare questa lacuna ci ha pensato la Fondazione "E. Zancan" onlus di Padova, che ha promosso la prima ricerca nazionale che ha coinvolto direttamente i volontari.
Lo studio, dal titolo "Il futuro del volontariato", è stato realizzato somministrando approfonditi questionati a 1424 persone, selezionate grazie a Csvnet, ai Centri servizio per il Volontariato e a numerose associazioni coinvolte direttamente dalla Fondazione, rappresentative di tutto il territorio nazionale. Nel complesso, la ricerca mette in luce come i volontari non percepiscono una crisi dei propri valori identitari: le motivazioni etiche, gli obiettivi di carattere comunitario, i valori di gratuità e solidarietà sono coltivati. Tuttavia, sono anche consapevoli che esistono numerose difficoltà nel portare avanti i loro valori. Tra queste, l'assenza di collaborazione tra le associazioni, l'eccessivo carico burocratico e amministrativo, il non facile rapporto con le istituzioni e la difficoltà nel diffondere la cultura della solidarietà in un mondo in cui prevale l'egoismo e infine i problemi nel coinvolgimento di nuovi volontari, soprattutto giovani. Nel dettaglio, la mancanza di lavoro di rete tra organizzazioni di volontariato è vista come un limite al ruolo anticipatore di risposte ai nuovi bisogni e al contempo l'incapacità di coordinarsi e di esprimere una rappresentanza unitaria sono considerati fattori che indeboliscono il ruolo "politico" del volontariato. La questione dei vincoli burocratici ritorna più volte: è diffusa infatti l'opinione che ci siano eccessivi 'lacci' burocratici posti dai soggetti finanziatori. Particolarmente complesso e contraddittorio risulta anche il rapporto con le Istituzioni: i volontari pensano infatti di essere in grado di orientare l'attenzione verso i più deboli, tuttavia non riescono a controllare e a stimolare le Istituzioni affinché si assumano le proprie responsabilità. Nel rapporto con gli enti pubblici, poi, i volontari denunciano la mancanza di rispetto per l'identità del volontariato, la confusione dei ruoli e nei compiti e il pericolo che il volontariato si sostituisca alle Istituzioni pubbliche nel garantire i servizi essenziali e i diritti delle persone. Emerge inoltre la difficoltà a promuovere momenti di programmazione e il rischio di essere strumentalizzati pur di ottenere finanziamenti. Traspare anche una certa consapevolezza del fatto che il volontariato non riesce a coinvolgere i giovani. Secondo i volontari i motivi principali stanno nel fatto che la scuola non promuove la partecipazione ad esperienze di gratuità e che i giovani sono indifferenti o rassegnati di fronte alle scelte politiche. Inoltre, la precarietà del lavoro è un fattore che non facilita forme di volontariato continuativo. Infine, i volontari denunciano, nel complesso, la mancanza di risorse economiche sufficienti per la loro azione gratuita e la mancanza di un volontariato 'professionale' (cioè fatto da professionisti) all'interno del volontariato, che ostacolano il passaggio dall'affermazione dei principi ad azioni efficaci. La ricerca non considera solo i problemi, ma anche le potenzialità e le aree di investimento che possono favorire lo sviluppo del volontariato nei prossimi anni. Per quanto riguarda le priorità di investimento, i volontari segnalano in particolare la necessità di diffondere una cultura della solidarietà e della cittadinanza responsabile e di coinvolgere le nuove generazioni in attività di volontariato, mantenendo saldo il contenuto che qualifica l'azione, ovvero la relazione tra persone.
giovedì 24 novembre 2011
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITA'
Anche nel 2011 si terrà la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, prevista per il prossimo 3 dicembre. La Giornata sarà focalizzata sul tema generale "Tutti insieme per un mondo migliore: includendo le persone con disabilità".
Obiettivi prioritari della Giornata sono:
- Coinvolgere: offrire opportunità di partecipazione all'interno di tutte le comunità interessate (istituzioni governative, non governative, settore privato) per implementare norme e standard specifici per l'inclusione delle persone con disabilità
- Organizzare: forum, discussioni pubbliche, campagne di informazione in sostegno alla Giornata, che siano focalizzate sui temi della disabilità e sulle risorse di cui le persone con disabilità sono portatrici per il bene dell'intera comunità
- Celebrare: pianificare e realizzare eventi culturali, spettacoli, manifestazioni sportive per dimostrare il contributo delle persone con disabilità alla vita sociale, le loro aspirazioni, abilità e interessi.
- Agire: avviare e portare avanti azioni concrete per implementare norme internazionali, nazionali e locali a favore delle persone con disabilità, per fare pressione sulle istituzioni con potere legislativo al fine di adeguare la legislazione nazionale alla Convenzione internazionale, per promuovere a tutti i livelli la partecipazione delle persone con disabilità ai processi decisionali e allo sviluppo sociale ed economico su una base di equità. In questo ambito uno ruolo particolarmente importante dovrà essere ricoperto dai mass media, non solo in occasione della Giornata ma costantemente, per promuovere un cambiamento di mentalità a tutti i livelli della società, in favore del pieno riconoscimento dei diritti e delle risorse delle persone con disabilità.
L'Assemblea Generale dell'ONU in una recente risoluzione (65/186) ha stabilito che nel 2012 dovrà tenersi un Congresso mondiale di alto livello sulla disabilità che dovrà dare ulteriore impulso agli sforzi per l'inclusione delle persone con disabilità in tutti gli ambiti dello sviluppo.
Un altro strumento importante di cui si è dotata di recente la comunità internazionale è il Rapporto mondiale sulla disabilità dell'OMS, frutto di un lungo lavoro di raccolta dati, che dimostra quanto la disabilità incide sulla salute e sull'esercizio effettivo dei diritti politici e sociali soprattutto nelle aree più povere del mondo e in particolare nei gruppi più vulnerabili: donne, bambini, anziani, persone in condizioni di grave povertà economica.
All'interno del tema dell'inclusione la Giornata internazionale delle persone con disabilità 2011 si concentrerà su cinque sotto-temi:
1) Inclusione della prospettiva della disabilità in tutti i processi dello sviluppo - Le persone con disabilità sono il 15 per cento della popolazione mondiale. Un quarto della popolazione mondiale è coinvolto dai problemi relativi alla disabilità o direttamente o indirettamente come care-giver o familiare di persone con disabilità. L'inclusione delle persone con disabilità e delle loro associazioni nei processi di sviluppo è essenziale per l'efficacia degli stessi processi. L'esperienza dimostra che quando le persone con disabilità hanno pieno accesso ai loro diritti e possono partecipare al processo di sviluppo, l'intera comunità ne riceve un beneficio poiché il loro coinvolgimento crea opportunità per tutti - con o senza disabilità. La Convenzione su diritti delle persone con disabilità, che è sia un trattato sui diritti umani sia uno strumento per lo sviluppo, fornisce una opportunità per rafforzare le politiche dello sviluppo relative all'implementazione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio. Il principale limite degli MDG (Millennium Development Goals) appare infatti la mancanza in essi di riferimenti diretti alla disabilità. Perciò la comunità internazionale deve urgentemente agire per includere la disabilità in tutte le azioni finalizzate al raggiungimento degli MDG. Ciò richiede una revisione profonda di tutti i programmi orientati agli MDG, sia quelli già in corso sia quelli previsti per il futuro.
2) Inclusione delle donne con disabilità nello sviluppo - Le donne con disabilità incontrano più ostacoli, sia nella sfera pubblica che in quella privata, nell'accesso a condizioni di vita dignitose, salute, istruzione, formazione e impiego, e hanno più probabilità di essere istituzionalizzate. Inoltre, affrontano disuguaglianze sul posto di lavoro, nel trattamento retributivo, nell'accesso alla formazione professionale, al credito e alle risorse produttive. Le donne con disabilità subiscono una doppia discriminazione, che le espone a un più alto rischio di violenza di genere, abuso sessuale, maltrattamento e sfruttamento. Il tasso di alfabetizzazione delle donne con disabilità è pari all'uno per cento ed ogni minuto più di 30 donne nel mondo sono ferite o rese disabili da incidenti sul lavoro.
3) Inclusione di bambini e giovani con disabilità nello sviluppo - I bambini con disabilità e le loro famiglie affrontano ancora barriere enormi all'inclusione e all'accesso ai diritti fondamentali. Le loro abilità sono trascurate o sottostimate e i loro bisogni non ricevono attenzione. Queste barriere sono causate dall'ambiente in cui vivono più che dalla disabilità in se stessa. L'inclusione dei bambini con disabilità è una questione di giustizia sociale e un investimento sul futuro della società.
4) Accessibilità e rimozione delle barriere - L'accessibilità è la prima condizione per l'inclusione. Essa include non solo l'eliminazione di tutte le barriere culturali, fisiche, architettoniche, informative e tecnologiche che limitano l'accesso delle persone con disabilità a tutti gli aspetti della vita sociale, ma anche la promozione di norme e prassi politiche e sociali che rendano l'accessibilità un requisito fondamentale di ogni luogo, ambiente, strumento, servizio a disposizione della comunità, in tutti i paesi del mondo.
5) Promozione di raccolta dati e statistiche sulla disabilità- L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha più volte posto l'accento sull'importanza di fornire dati e statistiche sulla disabilità, per poter comparare costantemente i dati a livello nazionale e globale al fine di razionalizzare e rendere efficienti le leggi, le politiche, la pianificazione, la valutazione dal punto di vista della disabilità.
Fonte: Aifodomenica 13 novembre 2011
"TUTTI INSIEME PER UN MONDO MIGLIORE". ASPETTANDO LA GIORNATA INTERNAZIONALE
Coinvolgimento delle persone disabili nei processi di sviluppo, sessualità, inclusione dei giovani e bambini disabili, accessibilità e promozione della raccolta dati e di statistiche sulla disabilità: sono alcune delle tematiche che saranno affrontate il prossimo 3 dicembre, Giornata nazionale delle persone disabili
ROMA - "Tutti insieme per un mondo migliore: includendo le persone con disabilità": sarà questo il tema generale della Giornata internazionale delle persone con disabilità, in programma per il prossimo 3 dicembre. Tra gli argomenti che saranno posti sotto i riflettori, il coinvolgimento dei disabili nei processi di sviluppo, le donne disabili e il sesso, l'inclusione dei giovani e bambini disabili, l'accessibilità e la promozione della raccolta dati e di statistiche sulla disabilità. All'iniziativa prenderanno parte tutte i principali soggetti del mondo politico e sociale, a livello nazionale e internazionale: governi, Nazioni unite, società civile e organizzazioni che si occupano di persone con disabilità. La giornata sarà scandita da dibattiti, campagne di informazioni e spettacoli, che avranno lo scopo di porre le basi di una "società per tutti". Oggi le persone disabili rappresentano circa il 10% della popolazione mondiale: l'80% di queste vive in paesi in via di sviluppo. Se si contano anche tutte le persone che vivono la disabilità indirettamente (familiari, badanti ecc.), si conclude che un quarto della popolazione mondiale è interessata a queste tematiche. La ricorrenza sarà anche l'occasione per ricordare e rilanciare la "Convenzione sui diritti delle persone con disabilità", uno strumento di sviluppo capace di rafforzare le politiche di integrazione legate alla realizzazione di obiettivi di sviluppo concordati a livello internazionale. In particolare, l'Assemblea Generale, nella sua più recente risoluzione 65/186, si propone di convocare una riunione ad alto livello sulla disabilità nel 2012, con lo scopo di assicurare l'inclusione delle persone con disabilità. Tutte le realtà, locali e non, che hanno intenzione di partecipare alla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità attraverso un'idea innovativa, che magari coinvolga altre parti interessate come le istituzioni, una Ong / Dpo o una comunità, potrà presentare la propria iniziativa all'indirizzo enable@un.org.
Tratto da SuperAbile INAIL
giovedì 27 ottobre 2011
La preghiera del disabile indignato
di FLAVIA AMABILE -
E' una lettera dura, questa, un Padre Nostro violento ma comprensibile, perché recitato da chi ha un disabile grave in famiglia. Come chi è sceso in piazza sabato scorso.
Padre Nostro che sei nei cieli, oggi ti prego perché Tu voglia inviare ad alcune persone una Tua speciale benedizione. Ti prego Padre, manda a coloro che ci governano un figlio o un nipote gravemente disabile, fai scoprire loro il sacrificio di una dedizione totale, 24 ore al giorno e per 365 giorni l’anno, senza riposo ne’ interruzioni. Permetti loro di scoprire l’amore incondizionato necessario per cambiare pannoloni maleodoranti, asciugare saliva, lavare, accudire, inserire cateteri, imboccare, somministrare medicine, gestire le emergenze di crisi epilettiche, aggressività, autolesionismo, notti insonni.
Padre Nostro, fai scoprire loro che c’è un’alternativa alle orge e ai festini, che si può “fare l’Amore” rubando il tempo a quei pochi minuti durante i quali il tuo caro finalmente dorme. Fai scoprire loro il dolce sapore di un pasto consumato in piedi e di corsa perché tuo figlio reclama la tua attenzione. Fai scoprire loro cosa significa alzarsi alle quattro del mattino per organizzare una giornata senza plauso, senza portaborse e donnine o maschietti compiacenti e adoranti davanti al potere e alla popolarità. Fai scoprire loro la necessità di mediare con i tuoi vicini che non sopportano più le urla e i pianti notturni, o con i colleghi che ti considerano un parassita quando sei costretto a mancare un giorno dal lavoro.
Fai scoprire loro la burocrazia che ti costringe ad utilizzare il tempo che vorresti dedicare a chi ami, in lunghe file davanti a sportelli e in uffici pubblici per ottenere qualcosa che dovresti avere per diritto. Fai scoprire loro perché ai nostri figli occorre una scuola attenta con programmi mirati ed assistenza. Fai scoprire loro cosa significa vivere con poche centinaia di euro al mese ed essere costretti a contrattare i prezzi anche sulle bancarelle da un euro al pezzo. Fai scoprire loro la gioia dei viaggi ai quali si è costretti per le cure necessarie perché la tua Regione non riconosce il diritto, o le motivazioni che ti fanno impallidire davanti alla mancanza di fondi mentre il tuo Paese finanzia le guerre. Fai scoprire loro cosa vuol dire essere malati e non potersi curare per dare priorità alla persona che ami e che non può fare a meno di te, o il tormento di un futuro nebuloso ed angosciante accompagnato da un’unica domanda: “con chi lo lascerò?” Fai scoprire loro il desiderio imperante di fuga e di suicidio che incombe su tutti noi, frenato solo dall’amore per i nostri cari. Fai ricordare loro, attraverso l’esperienza, il servizio che la politica dovrebbe offrire ai cittadini e quindi il motivo per il quale detengono la loro carica. Fai scoprire loro la profondità della nostra Costituzione, sulla quale hanno giurato.
E infine, Padre Nostro, ti prego di inviare questa speciale benedizione anche ai giornalisti che si ergono a paladini contro le ingiustizie ma che ignorano le nostre situazioni rendendoci invisibili, contrariamente alla missione alla quale dovrebbero essersi votati.
SIGNORE, MANDA LORO UN FAMILIARE GRAVEMENTE DISABILE!
Amen
E' una lettera dura, questa, un Padre Nostro violento ma comprensibile, perché recitato da chi ha un disabile grave in famiglia. Come chi è sceso in piazza sabato scorso.
Padre Nostro che sei nei cieli, oggi ti prego perché Tu voglia inviare ad alcune persone una Tua speciale benedizione. Ti prego Padre, manda a coloro che ci governano un figlio o un nipote gravemente disabile, fai scoprire loro il sacrificio di una dedizione totale, 24 ore al giorno e per 365 giorni l’anno, senza riposo ne’ interruzioni. Permetti loro di scoprire l’amore incondizionato necessario per cambiare pannoloni maleodoranti, asciugare saliva, lavare, accudire, inserire cateteri, imboccare, somministrare medicine, gestire le emergenze di crisi epilettiche, aggressività, autolesionismo, notti insonni.
Padre Nostro, fai scoprire loro che c’è un’alternativa alle orge e ai festini, che si può “fare l’Amore” rubando il tempo a quei pochi minuti durante i quali il tuo caro finalmente dorme. Fai scoprire loro il dolce sapore di un pasto consumato in piedi e di corsa perché tuo figlio reclama la tua attenzione. Fai scoprire loro cosa significa alzarsi alle quattro del mattino per organizzare una giornata senza plauso, senza portaborse e donnine o maschietti compiacenti e adoranti davanti al potere e alla popolarità. Fai scoprire loro la necessità di mediare con i tuoi vicini che non sopportano più le urla e i pianti notturni, o con i colleghi che ti considerano un parassita quando sei costretto a mancare un giorno dal lavoro.
Fai scoprire loro la burocrazia che ti costringe ad utilizzare il tempo che vorresti dedicare a chi ami, in lunghe file davanti a sportelli e in uffici pubblici per ottenere qualcosa che dovresti avere per diritto. Fai scoprire loro perché ai nostri figli occorre una scuola attenta con programmi mirati ed assistenza. Fai scoprire loro cosa significa vivere con poche centinaia di euro al mese ed essere costretti a contrattare i prezzi anche sulle bancarelle da un euro al pezzo. Fai scoprire loro la gioia dei viaggi ai quali si è costretti per le cure necessarie perché la tua Regione non riconosce il diritto, o le motivazioni che ti fanno impallidire davanti alla mancanza di fondi mentre il tuo Paese finanzia le guerre. Fai scoprire loro cosa vuol dire essere malati e non potersi curare per dare priorità alla persona che ami e che non può fare a meno di te, o il tormento di un futuro nebuloso ed angosciante accompagnato da un’unica domanda: “con chi lo lascerò?” Fai scoprire loro il desiderio imperante di fuga e di suicidio che incombe su tutti noi, frenato solo dall’amore per i nostri cari. Fai ricordare loro, attraverso l’esperienza, il servizio che la politica dovrebbe offrire ai cittadini e quindi il motivo per il quale detengono la loro carica. Fai scoprire loro la profondità della nostra Costituzione, sulla quale hanno giurato.
E infine, Padre Nostro, ti prego di inviare questa speciale benedizione anche ai giornalisti che si ergono a paladini contro le ingiustizie ma che ignorano le nostre situazioni rendendoci invisibili, contrariamente alla missione alla quale dovrebbero essersi votati.
SIGNORE, MANDA LORO UN FAMILIARE GRAVEMENTE DISABILE!
Amen
La versione integrale di questo articolo è presente sul sito http://www.lastampa.it
martedì 25 ottobre 2011
Convocazione assemblea 29 ottobre 2011
“COORDINAMENTO PROVINCIALE TERZO SETTORE”
Provincia di Reggio Calabria
Reggio Cal., lì 12.10.2011
Alle organizzazioni aderenti al
Coordinamento Provinciale del
Terzo Settore di Reggio Calabria
Oggetto: convocazione assemblea 29 ottobre 2011
Carissimi,
è convocata per il prossimo 29 ottobre 2011, dalle ore 9,30 alle ore 13,30, presso l’Accademia delle Belle Arti, Aula Magna “G. Marino”, via XX Luglio-Reggio Calabria, l’Assemblea Generale del Coordinamento Provinciale del Terzo Settore di Reggio Calabria.
L’Assemblea sarà chiamata a discutere e deliberare sul seguenti punti all’ordine del giorno:
1) discussione ed approvazione del Patto Associativo;
2) elezione degli organi sociali
Alle ore 9,30 vi sarà l’accoglienza dei partecipanti e l’iscrizione all’assemblea, ed alle ore 10,00 inizieranno i lavori assembleari.
In attesa di incontravi tutti, invio cordiali saluti
Il Portavoce provvisorio
Luciano Squillaci
domenica 16 ottobre 2011
UCCISE IL FIGLIO AUTISTICO, NAPOLITANO GLI CONCEDE LA GRAZIA
I fatti risalgono al 2007, quando Calogero Crapanzano, maestro in pensione, uccise il figlio disabile a Palermo e si presentò spontaneamente ai carabinieri. Nel 2010 gli sono stati concessi gli arresti domiciliari per l'aggravarsi dello stato di salute causato, spiegò il giudice, anche "dal profondo dolore e senso di colpa per la terribile tragedia vissuta"
ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha concesso la grazia a Calogero Crapanzano, maestro in pensione che uccise il figlio autistico, Angelo, di 27 anni a Palermo. Il 23 giugno 2007, dopo avere strangolato con una corda il figlio, Crapanzano si presentò spontaneamente ai carabinieri confessando il delitto. A riportare la notizia il quotidiano La Repubblica. Dopo la condanna di nove anni e quattro mesi ricevuta nel 2009, l'uomo ha inoltrato la richiesta di grazia attraverso il suo avvocato Giuseppe Sciarrotta. Alla domanda ha allegati due attestati di solidarietà: uno firmato dal missionario laico Biagio Conte, l'altro dal responsabile dell'Ufficio garante delle persone disabili del comune di Corleone, Salvatore Di Giglia. Un gesto, quello di Crapanzano, dietro il quale traspare disperazione, solitudine e "totale assenza delle strutture pubbliche di sostegno ai familiari di persone con queste gravi disabilità" come aveva sottolineato il Gup Lorenzo Matassa nella motivazione della sentenza di primo grado dell'8 novembre 2007.
"Troppe volte ho chiesto aiuto alle istituzioni - disse Crapanzano descrivendo il suo dramma familiare - Ma mi prescrivevano solo psicofarmaci per il mio ragazzo. Ero ormai esasperato da una vita d'inferno. Angelo picchiava me e mia moglie. Qualche volta aveva anche minacciato il suicidio. Dopo l'ennesima crisi del ragazzo, che ci chiedeva di smontare un condizionatore, ho avuto un raptus. E adesso sono pentito". Crapanzano aveva annunciato due anni fa, in un'intervista a livesicilia.it, la sua intenzione di rivolgersi al Capo dello Stato: "Io e mia moglie abbiamo già passato 27 anni di galera. Io non posso andare in carcere. Sto male. Se la condanna verrà confermata in Cassazione, chiederò la grazia al presidente Napolitano. Ha un cuore di padre. Capirà il mio strazio". All'imputato, per cui il pubblico ministero aveva chiesto trent'anni di carcere, furono concesse tutte le attenuanti generiche. All'inizio dello scorso anno, Crapanzano aveva ottenuto gli arresti domiciliari a causa del suo precario stato di salute aggravato, spiegò il giudice "dal profondo dolore e senso di colpa per la terribile tragedia vissuta" e per la mancanza di "profilo di pericolosità sociale". In questi giorni, infine, è il Presidente della Repubblica a mettere fine alla vicenda concedendo la grazia.
"Troppe volte ho chiesto aiuto alle istituzioni - disse Crapanzano descrivendo il suo dramma familiare - Ma mi prescrivevano solo psicofarmaci per il mio ragazzo. Ero ormai esasperato da una vita d'inferno. Angelo picchiava me e mia moglie. Qualche volta aveva anche minacciato il suicidio. Dopo l'ennesima crisi del ragazzo, che ci chiedeva di smontare un condizionatore, ho avuto un raptus. E adesso sono pentito". Crapanzano aveva annunciato due anni fa, in un'intervista a livesicilia.it, la sua intenzione di rivolgersi al Capo dello Stato: "Io e mia moglie abbiamo già passato 27 anni di galera. Io non posso andare in carcere. Sto male. Se la condanna verrà confermata in Cassazione, chiederò la grazia al presidente Napolitano. Ha un cuore di padre. Capirà il mio strazio". All'imputato, per cui il pubblico ministero aveva chiesto trent'anni di carcere, furono concesse tutte le attenuanti generiche. All'inizio dello scorso anno, Crapanzano aveva ottenuto gli arresti domiciliari a causa del suo precario stato di salute aggravato, spiegò il giudice "dal profondo dolore e senso di colpa per la terribile tragedia vissuta" e per la mancanza di "profilo di pericolosità sociale". In questi giorni, infine, è il Presidente della Repubblica a mettere fine alla vicenda concedendo la grazia.
Tratto da SuperAbile
(15 ottobre 2011)
(15 ottobre 2011)
lunedì 10 ottobre 2011
"Disabilità intellettiva, la più dimenticata".
Mariagrazia Arneodo, responsabile della Riabilitazione del Centro don Guanella: "Per noi il disabile intellettivo può diventare cittadino a pieno titolo come tutte le altre persone soltanto se riusciremo a coniugare scienza e amore"
ROMA - Coniugare scienza e amore: solo così il disabile intellettivo può diventare cittadino a pieno titolo. È questo il filo rosso del primo Congresso nazionale dell'Opera Don Guanella al via questa mattina presso il Campidoglio a Roma. L'iniziativa, dal titolo "Le nuove frontiere della disabilità intellettiva: tra scienza e amore", continuerà nei prossimi giorni con altri incontri che si terranno nella sede della Regione Lazio e nella sede dell'Opera intestata al sacerdote che verrà canonizzato il prossimo 23 ottobre. Un momento di riflessione necessario, spiegano gli organizzatori "per moltiplicare gli spazi di incontro con le società scientifiche, le istituzioni, il mondo dei pazienti, del volontariato, dei media, per valorizzare il lavoro dei centri e delle associazioni. Tutto questo sempre nell'ottica del servizio alla persona, in un momento storico di grandi ristrettezze economiche e incertezze valoriali".
"Abbiamo voluto sottolineare che per noi il disabile intellettivo può diventare cittadino a pieno titolo come tutte le altre persone soltanto se riusciremo a coniugare scienza e amore - spiega Mariagrazia Arneodo, responsabile della Riabilitazione del Centro don Guanella di Roma -. Con queste due parole noi abbiamo inteso sia l'impianto tecnico-scientifico e in amore tutta la parte antropologica, umana. Sentiamo che questi tempi hanno bisogno di saper coniugare questi due aspetti. per questo abbiamo coinvolto personalità di spicco a livello internazionale a livello scientifico per quel che riguarda la disabilità intellettiva e contemporaneamente operatori che ci danno la dimensione del concreto, del quotidiano. La sfida del vedere l'altro come un altro te".
Tra le diverse disabilità, spiega Arneodo, quella del disabile intellettivo, "rischia di essere la più dimenticata, perché il disabile non ha la capacità di difendere da sé i propri diritti. A volte non ha neanche la capacità di esprimere ciò che vive, quel che sente e quali le proprie aspirazioni. A noi la responsabilità di assicurare anche alla persona più grave la miglior qualità di vita possibile".
Una riflessione necessaria, aggiunge Arneodo, che anche insieme alla canonizzazione di don Guanella, richiama l'attenzione ai rischi che comporta la politica dei tagli al sociale. "Negli ultimi dieci anni, per le problematiche del commissariamento della Regione e dei tagli delle risorse economiche - ha specificato Arneodo -, i centri di riabilitazione come il nostro che si occupano di disabilità intellettive sono andati incontro a disagi via via crescenti in maniera proporzionale ai tagli. Non solo le rette non si sono adeguate al costo della vita, ma il taglio del budget è arrivato quasi al 20%, complessivamente in dieci anni. I centri stanno facendo fatica a campare e ad assicurare alle persone che hanno in cura una qualità di vita dignitosa". Difficoltà economiche che si fanno sentire non solo nella gestione delle strutture, ma anche sulle famiglie con figli disabili intellettivi.
"Per le famiglie significa essere coinvolti di più anche dal punto di vista economico. Per la normativa regionale sulla compartecipazione alla spesa le famiglie devono provvedere almeno in parte. Tante di queste famiglie sono rappresentate da genitori ormai anziani e quindi è un onere aggiuntivo non indifferente. Questo carico, però, non può essere lasciato solo sulle spalle delle famiglie". Ed è proprio la qualità di vita dei disabili e delle famiglie uno dei temi trattati oggi durante i lavori, mentre nella giornata di domani verranno affrontati i temi della rete dei servizi socio-sanitari, la sindrome di Down ed infine una giornata dedicata alla professione sanitaria e alla relazione d'aiuto.
Tratto da SuperAbile INAIL
giovedì 22 settembre 2011
Ad Assisi per Francesco LIBERO
COMITATO PER LA LIBERAZIONE DI FRANCESCO AZZARÀ
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli 25 settembre 2011
Dopo il successo di partecipazione e l’emozione suscitata dalla fiaccolata organizzata il 18 agosto a Motta San Giovanni (quasi quattromila persone che, in silenzio, hanno manifestato la propria solidarietà e vicinanza a Francesco) il Comitato “Francesco Libero” ha deciso di partecipare alla MARCIA PER LA PACE PERUGIA-ASSISI in programma il prossimo 25 settembre. Siamo convinti che Francesco possa ben rappresentare tutti quei giovani italiani che, diversamente da un diffuso sentire comune, hanno deciso di dedicare la propria vita agli altri, contribuendo, in silenzio, a migliorare questa nostra terra. Vogliamo portare alla Marcia per la Pace l’immagine di Francesco, vogliamo indicarlo quale esempio di altruismo gratuito, testimone di una nazione, la nostra, che ha già pagato e a caro prezzo l’impegno civile. Vogliamo che sia riconosciuto quale simbolo di una generazione che, nonostante l’attuale momento di forte crisi, non ha paura di assumersi responsabilità, non volge lo sguardo altrove, ma affronta la realtà, anche quella drammatica del sud Darfur. Ad Assisi saremo in tanti per Francesco Azzarà: stiamo raccogliendo le adesioni che giungono da più parti, allestiremo uno stand, porteremo i nostri striscioni, indosseremo le magliette e cercheremo di far conoscere Francesco a quanti marceranno al nostro fianco. Sul sito internet www.francescolibero.it o tramite il gruppo facebook “Francesco Libero” è possibile avere maggiori informazioni, per partecipare e sostenere l’iniziativa è necessario contattare Domenico Squillaci (3381311212), Giovanni Laganà (3398517113) o Francesco Calabrò (3391262924).
Motta San Giovanni, 21 settembre 2011
martedì 30 agosto 2011
Appello di Emergency per la liberazione di Francesco Azzarà
Roma, 29 ago. (TMNews) - Sono passati quindici giorni dal rapimento di Francesco Azzarà, il logista di Emergency sequestrato a Nyala, in Darfur, il 14 agosto scorso. Da allora non se ne hanno notizie. Dopo un iniziale periodo di riserbo, d'accordo con la famiglia Emergency ritiene che sia il momento di rinnovare l'attenzione su Francesco e chiede ai cittadini, ai media e alle istituzioni italiane di mobilitarsi per la sua liberazione, esponendo la foto di Francesco sui palazzi delle istituzioni, partecipando e rilanciando le iniziative che Emergency organizzerà.
Il volontario calabrese di 34 anni che lavora per Emergency, alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico che Emergency ha aperto in città nel luglio del 2010, è stato rapito a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l'aeroporto della città.
martedì 23 agosto 2011
Settima Serata di Solidarietà La disabilità… in piazza
Martedì 9 agosto, l’Associazione di volontariato “InHoltre” ha presentato la sua Settima Serata di Solidarietà, dal titolo “La disabilità… in piazza”, un evento che ormai è diventato un’importante tradizione, che si rinnova di anno in anno grazie soprattutto alla fiducia dei tanti che hanno creduto e che continuano a credere nel valore dei fini che la Serata persegue. Il primo proposito è la raccolta di fondi per finanziare i numerosi progetti realizzati da “InHoltre”, tutti destinati al sostegno, alla valorizzazione e all’integrazione delle persone con disabilità, attraverso il servizio di trasporto verso i centri di riabilitazione o per visite specialistiche per persone in carrozzella. Nel corso della serata, i presenti hanno potuto dare un loro contributo partecipando alla pesca di beneficienza e degustando gli invitanti panini preparati dai volontari dell’Associazione. Ma l’impegno che l’Associazione dedica per la realizzazione di questa serata non è finalizzato alla sola raccolta di fondi, bensì anche al perseguimento di un obiettivo ben più importante: l’abbattimento di quelle barriere culturali e mentali che confinano la disabilità in un mondo isolato e, preferibilmente, lontano. Il modo più semplice per abbattere tali barriere è parlare di disabilità, mettendo appunto “La disabilità… in piazza”. A tal fine, nel corso della Serata, due ospiti speciali, hanno raccontato la loro esperienza: Roberta Cogliandro, campionessa italiana dei 50 metri stile libero e Giusy Versace, campionessa italiana nei 100 metri piani, giovani promesse dello sport che, a causa di un incidente, hanno perso l’uso delle gambe. Le atlete sono state accompagnate da Titti Vinci, Presidente Regionale del Comitato Paralimpico Calabrese. Sul palco non abbiamo visto due timide e tristi ragazze che si piangevano addosso barcamenandosi con le loro stampelle. Sul palco sono salite due belle e forti ragazze che a testa alta hanno condiviso la loro storia, mostrando coraggio e ambizione nel raggiungimento dei loro obiettivi, facendo vedere quell’iniziativa e quella voglia di andare avanti che paradossalmente molte volte manca a noi persone “normali”. Sul palco non abbiamo visto due disabili; sul palco, prima di tutto, abbiamo visto due persone, due persone talmente speciali che sono riuscite a fare della loro difficoltà/disabilità un punto di forza. Un mondo non da “scansare”, bensì da “incontrare”, per trarre quegli insegnamenti che consentono un arricchimento personale. In questo modo l’Associazione di Volontariato InHoltre cerca di abbattere le barriere mentali nei confronti della disabilità: parlandone e facendo vedere che disabilità non è sinonimo di limite, bensì, in casi speciali, può essere sinonimo di possibilità. “InHoltre” tenta di farlo ogni anno in occasione della Serata di Solidarietà, invitando ospiti speciali (la scorsa edizione è stata ospite la ballerina Simona Atzori), allestendo stand con foto a testimonianza degli attimi di vita dei ragazzi con disabilità dell’Associazione. Sensibilizzare quanta più gente possibile alla partecipazione, parlare ai giovani e avvicinandoli al mondo della disabilità, far crescere la cultura della solidarietà. Perché nessuno debba sentirsi escluso. Mai.
Associazione di Volontariato InHoltre
martedì 16 agosto 2011
Il vicegovernatore in Darfur: «Francesco sta bene, non pagheremo alcun riscatto»
«Siamo vicini alla liberazione dell'operatore italiano di Emergency e alla cattura dei suoi rapitori»
MILANO - Francesco Azzarà, operatore italiano di Emergency, sequestrato domenica a Nyala, capitale del Sud Darfur, «sta bene, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Siamo vicini alla cattura dei suoi rapitori». Lo ha riferito Abdul Karim Moussa, vicegovernatore del sud Darfur, al Sudanese Media Center. Il governatore ha precisato che i responsabili del sequestro - secondo le informazioni a disposizione - «si trovano ancora nel Sud Darfur». «Non abbiamo intenzione di pagare alcun riscatto» per la liberazione di Azzarà, ha aggiunto Moussa, lasciando intendere che potrebbe essere arrivata una richiesta di pagamento di un riscatto alle autorità del Sud Darfur. Il governatore si dice comunque «ottimista» e ha affermato: «Stiamo setacciando la zona e faremo tutti gli sforzi possibili per liberare l'operatore italiano».
LA FAMIGLIA - «Ho sentito Francesco martedì scorso. Era stanco ma non preoccupato» dice Francesco Legato, cugino di Francesco Azzarà. Francesco non vuole esprimere valutazioni sulle ipotesi emerse nelle ultime ore in merito al possibile movente del sequestro del cugino, anche perché, spiega, «non abbiamo informazioni dirette. È per questo che, come famiglia, non vogliamo esprimere valutazioni. Tra l'altro seguiamo l'appello della Farnesina al silenzio stampa. Noi ci siamo affidati al ministero e ad Emergency ed abbiamo piena fiducia in loro». «Martedì, quando ci siamo sentiti - aggiunge Francesco - mio cugino mi ha detto che aveva notato che c'erano delle difficoltà, che incontrava più difficoltà nel suo lavoro, ma non mi ha manifestato preoccupazioni particolari. Era stato in Sudan da novembre dello scorso anno a maggio e poi sarebbe dovuto ripartire per un'altra destinazione verso settembre. Invece è ripartito subito per il Sudan perché c'era bisogno di lui. La stanchezza probabilmente era dovuta a questo».
Tratto dal Corriere della Sera del 16 agosto 2011
venerdì 5 agosto 2011
lunedì 25 luglio 2011
Avviso Pubblico "Case Accessibili"
Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e domotica nelle abitazioni private dei soggetti diversamente abili
POR Calabria FESR Asse IV “Qualità Della Vita e Inclusione Sociale” - Linea d’intervento 4.2.1.1
In conformità all’Avviso Pubblico della Regione Calabria “Case Accessibili” pubblicato sul BURC n. 25 del 24/06/2011 Parte III si comunica che sono aperti i termini per presentare le domande di contributo per l’eliminazione delle barriere architettoniche delle abitazioni private e per la realizzazione di interventi di domotica attraverso l’acquisizione di nuove tecnologie.
Sono finanziabili le seguenti tipologie di intervento:A) Eliminazione barriere architettoniche
B) Domotica e soluzioni tecnologiche per il miglioramento della qualità della vita
B) Domotica e soluzioni tecnologiche per il miglioramento della qualità della vita
Gli interventi possono riguardare le abitazioni private ubicate presso:- edifici residenziali privati;
- edifici residenziali pubblici sovvenzionati e agevolati
- edifici residenziali pubblici sovvenzionati e agevolati
Destinatari dell'intervento:
- disabili gravi che, alla data di presentazione della domanda, abbiano residenza anagrafica negli immobili interessati dall’intervento e il cui stato di salute sia certificato ai sensi della
Legge 5 febbraio 1992, n. 104 art. 3 comma 3 e dell’art.20 della legge 3 agosto n.102 del 2009 sul contrasto alle frodi in materia di invalidità civile.
- i soggetti che esercitano la tutela, la potestà ovvero l’amministrazione di sostegno dei soggetti indicati al punto precedente. Per tali soggetti non è richiesta necessariamente la
residenza anagrafica nell’immobile interessato dall’intervento.
- disabili gravi che, alla data di presentazione della domanda, abbiano residenza anagrafica negli immobili interessati dall’intervento e il cui stato di salute sia certificato ai sensi della
Legge 5 febbraio 1992, n. 104 art. 3 comma 3 e dell’art.20 della legge 3 agosto n.102 del 2009 sul contrasto alle frodi in materia di invalidità civile.
- i soggetti che esercitano la tutela, la potestà ovvero l’amministrazione di sostegno dei soggetti indicati al punto precedente. Per tali soggetti non è richiesta necessariamente la
residenza anagrafica nell’immobile interessato dall’intervento.
Le domande redatte secondo l’apposito modello, reperibile presso il sito della regione Calabria www.regionecalabria.it, presso il sito del comune di Motta San Giovanni www.comunemottasg.it di cui all’allegato 1 dell’avviso della Regione Calabria sopracitato dovranno pervenire entro le ore 12 del giorno 08 agosto 2011 al Settore Politiche Sociali del Comune di residenza..
Per le domande spedite a mezzo raccomandata non farà fede il timbro dell’ufficio postale accettante.
Per le domande spedite a mezzo raccomandata non farà fede il timbro dell’ufficio postale accettante.
martedì 19 luglio 2011
Al via i lavori dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità'
L'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità si era insediato il 16 dicembre 2010 dopo la costituzione formale del 30 novembre con decreto ministeriale del ministro Sacconi, e si attendeva con ansia la prima riunione, che finalmente ora è arrivata. Il 6 luglio scorso, infatti, l'Osservatorio ha svolto la sua prima riunione plenaria presso il ministero del Lavoro e delle
Politiche sociali
L'Osservatorio, voluto per promuovere concretamente i diritti delle persone con disabilità e monitorare lo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità, è costituito da 40 membri con diritto di voto e altri dieci senza diritto di voto: rappresentanti di diversi ministeri, istituzioni, enti pubblici e previdenziali, organizzazioni sindacali, oltre a 15 esponenti delle organizzazioni del non profit impegnate per la tutela dei disabili e dei loro familiari.
Cuore dell'Osservatorio è il Comitato tecnico scientifico presieduto da Matilde Leonardi ("il motore, una persona che traina il mondo, la persona più giusta al posto giusto", dice Carletti) e composto da otto membri: Raffaele Tangorra (ministero del Lavoro e delle politiche sociali), Fiammetta Landoni (ministero della Salute), Raffaele Goretti (Conferenza delle regioni e delle province autonome), Paolo Anibaldi (Anci), Giovanni Pagano (Anmic e Fand), Pietro Vittorio Barbieri (Faip e Fish), Carlo Francescutti (esperto), Mario Melazzini (esperto).
In apertura della prima plenaria, il Ministro Sacconi ha posto l'attenzione, come cardini del lavoro futuro, dei temi della famiglia, del lavoro (legge 68/99 che viene elusa) e della scuola, auspicando due obiettivi: un impegno ad ampio raggio sul reperimento di dati sulla disabilità che possano orientare la discussione e suggerire soluzioni alle problematiche e la messa a fuoco di compiti particolari dell'Osservatorio, ad iniziare dalla verifica dell'attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
In apertura della prima plenaria, il Ministro Sacconi ha posto l'attenzione, come cardini del lavoro futuro, dei temi della famiglia, del lavoro (legge 68/99 che viene elusa) e della scuola, auspicando due obiettivi: un impegno ad ampio raggio sul reperimento di dati sulla disabilità che possano orientare la discussione e suggerire soluzioni alle problematiche e la messa a fuoco di compiti particolari dell'Osservatorio, ad iniziare dalla verifica dell'attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Dopo il Ministro hanno preso la parola i componenti dell'Osservatorio e hanno già fissato il primo obiettivo: organizzare il lavoro in commissioni tematiche, che affronteranno le singole questioni per poi riportarle nel comitato scientifico e nella plenaria. Le riunioni collettive si terranno, probabilmente, una volta ogni tre mesi.
Disabili.com
giovedì 7 luglio 2011
AL PRESIDENTE NAPOLITANO
Gentilissimo Presidente Napolitano.
Sono la mamma di una ragazza con disabilità, ha la Sindrome di Rett, patologia altamente invalidante che l’ha resa totalmente non autosufficiente e siamo noi famiglia a prenderci cura di lei sostenuti dai pochi benefici previsti dalle leggi italiane, leggi efficienti e esaustive se fossero messe in atto correttamente a cui dovrebbero essere riservati maggiori fondi specifici e non negoziabili. Purtroppo così non è e noi come molte altre famiglie viviamo una vita parallela a quella vissuta da chi non ha avuto la ventura di imbattersi nella disabilità. Non sto qui a raccontarle tutte le ingiustizie e le azioni illegittime moralmente e legalmente che ci sono state presentate in tanti anni, 38, di vita vissuta con la disabilità di un figlio. Vorrei però invitarla a riflettere su quanto Lei è chiamato ora a legittimare apportando la sua firma per approvazione: IL decreto per la correzione dei conti pubblici recentemente approvato in Consiglio dei Ministri. Quel decreto oltre alle varie discutibili nuove norme per il riconoscimento dell’invalidità civile, al riconoscimento degli alunni con disabilità nella scuola per avere il diritto alla piena integrazione e al sostegno con insegnanti preparati e in numero congruo, ai ticket ulteriori per i cittadini che già sono pesantemente chiamati a partecipare alle spese sanitarie per mantenere quel Diritto alla Salute riconosciuto dalla Costituzione , ma di fatto ormai chiaramente e amaramente ignorato, presenta anche una riduzione degli aumenti per le pensioni che superano i 1400 euro mensili, indipendentemente dal numero dei componenti della famiglia, perché Presidente, è molto differente la situazione finanziaria di una famiglia composta da 1 persona da quella di una famiglia composta invece da 3 o 4 persone. Noi abbiamo cresciuto 3 figli solo con lo stipendio di mio marito,ne abbiamo fatti studiare 2, affinchè diventassero una ricchezza per la società e non un peso, abbiamo donato a questo obbiettivo tutta la nostra vita pensando a quando ormai sulla via del tramonto avremmo potuto dedicare tutte le attenzioni e le risorse a noi come coppia e alla nostra figliola con disabilità, fiduciosi in quello che ci era stato garantito quando mio marito dopo 40 anni di lavoro è andato in pensione , ora tutto questo è messo in discussione, veniamo ritenuti ricchi e la pensione di mio marito che è di poco superiore alla cifra sopra indicata non sarà per qualche anno aumentata in riferimento al costo della vita. Non solo, se io avessi la ventura di sopravvivere a mio marito mi troverò, perché di questo si tratta a vedere ridimensionata anche la pensione di reversibilità con cui mantenere mia figlia che mi auguro viva ancora molto a lungo, anche se qualcuno dimostra ogni giorno con le proprie azioni di sperare invece il contrario, e credo non ci sia bisogno di dire a chi mi riferisco, è così palese, c’è un desiderio chiaro e forte di ELIMINARE le persone con disabilità dalla società e non potendolo fare apertamente lo fanno con l’eutanasia sociale. Ora leggo che delle “menti eccelse” hanno deciso di dare al Governo la delega dello stato fiscale e assistenziale e tremo al pensiero di quanto potrebbero mettere in atto, visto che non conoscono l’argomento (non è sufficiente essere nominati ministro e avere una poltrona in Parlamento per sapere cosa sia la disabilità con tutti i suoi limiti e le sue priorità, provare x credere ) e vogliono solo risparmiare sulle spalle di chi non ha certamente deciso di nascere o diventare disabile, ma che ha trovato comunque la forza e la volontà per affrontare la vita in maniera positiva e al meglio. Presidente, stiamo attraversando un momento difficile economicamente e tutti devono fare sacrifici, ma mi spiega perché i sacrifici vengono sempre chiesti ai cittadini più fragili? La nostra Costituzione a cui Lei ha spesso fatto riferimento nei suoi scritti non riconosce ai cittadini tutti pari diritti e pari opportunità? Allora il buon esempio non dovrebbe venire dall’alto? A quando un drastico taglio ai privilegi parlamentari e istituzionali?Rifiuti di firmare quel decreto !Sono altri i comparti di spesa da includere, non il sociale e previdenziale dei ceti medio-bassi Queste mie parole probabilmente non saranno lette o prese in considerazione, però spero che se un po’ di attenzione ce la meritiamo pure noi comuni mortali siano almeno servite a far riflettere affinchè l’Italia di cui pochi ormai abbiamo rispetto torni a essere la Nazione attenta, solidale e democratica del passato.
Cordialmente Marina Cometto
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