La Fondazione Lucia Guderzo di Loreggia (Pd) sta raccogliendo video-storie per testimoniare come, pur essendo non vedenti, si possa lavorare e mantenere la propria autonomia. I filmati inviati a tutte le sedi della Guardia di Finanza.
LOREGGIA (Padova) - Pietro Rivella, 80 anni, è cieco da quando ne aveva 25 e conduce a Jesolo con successo la sua attività di albergatore. Felice Tagliaferri è uno scultore di Bologna che vive grazie alle sue creazioni. Don Gerardo è un parroco musicista della provincia di Perugia. Le loro sono solo alcune delle 17 video-storie finora raccolte dalla Fondazione Lucia Guderzo di Loreggia, in provincia di Padova, per lanciare forte e chiaro un messaggio: “Non siamo speciali, siamo normali!”. Storie di normalità, appunto, per sfatare il luogo comune che essere ciechi significhi non poter essere autonomi e non poter coltivare aspirazioni e passioni.
E per assicurarsi che il messaggio arrivi forte e chiaro a chi di dovere, la Fondazione ha inviato i filmati a tutte le guardie di finanza, “che in qualche caso segnalando falsi ciechi ha preso un abbaglio – precisa il presidente -, perché appoggiare correttamente la tazzina del caffè sul piattino non vuol dire che si è in grado di vedere”. I video, curati da Cervellin nella sceneggiatura e realizzati dal video maker Graziano Roana, stanno raccogliendo centinaia di visualizzazioni su Facebook, ma dalla Guardia di finanza a oggi non c’è stato alcun riscontro. Il prossimo obiettivo è di diffondere il materiale nelle scuole in occasione della giornata mondiale della disabilità del 3 dicembre.
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