di Alessandro Cannavò
L’estate e
il mare sono nell’immaginario collettivo sinonimo di libertà. Andare in
spiaggia è un rito condiviso delle vacanze. Proprio sul bagnasciuga si
sperimenta il grado di sensibilità, di attenzione, di civiltà anche nei
confronti delle persone con disabilità. Con 7.500 chilometri di coste, quanti
luoghi in Italia saranno accessibili? , ci siamo chiesti. Con la pazienza e la
tenacia che la contraddistinguono, la nostra Anna Gioria, utilizzando i riferimenti
dell’associazione spiagge accessibili, ha contattato i presidi di ogni singola
regione italiana e ha compilato una lista di lidi e bagni che sono
frequentabili da tutti. Tra i gestori c’è chi dichiara una generica
accessibilità, e c’è chi specifica i servizi offerti, come le sedie job per
entrare in acqua o le passerelle agevolate. Il numero, 416, non è irrilevante
e, pur primeggiando la riviera romagnola (sempre più avanti degli altri), i
siti sono ben distribuiti in tutta Italia. Attenzione, ci rammenta Antonio
Malafarina, grillo parlante di InVisibili: non bastano una sedia acquatica e
una passerella per definire l’accessibilità. Certamente. Ma soprattutto,
aggiungiamo noi, bisogna sperimentare quanto dichiarato. La nostra lista e’
dunque solo il primo passo di un’indagine e di una verifica che ha bisogno, ora
che prende il via la stagione balneare, dell’aiuto degli utenti, cioè di voi
lettori di InVisibili, con disabilita e non. Se è legittimo il sospetto che
qualcuno della lista dichiari una realtà che poi di fatto non esiste (sui bagni
per disabili degli esercizi pubblici con la scritta guasto ci sarebbe da fare
un dossier) può essere altrettanto valida l’impressione che spesso si
realizzino delle opere di accessibilità ma poi non si sappia comunicarle
all’opinione pubblica. Quante migliorie non hanno trovato rispondenza dei
potenziali utenti… Ed ecco che si profila il terzo dubbio. Quante persone o
famiglie che convivono con la disabilità pensano che andare al mare sia
effettivamente un diritto per cui lottare? A volte la discriminazione e’
innanzitutto nelle nostre teste. Ecco il salto culturale necessario: parlare
non soltanto di bisogni primari ma anche di svago e di libertà. Perciò
cominciamo dalla spiaggia e da questa lista. Da incrementare, da correggere, da
smentire.
Scriveteci
su Invisibili.corriere@gmail.com
Tratto da invisibili.corriere.it
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