Un documentario per sfatare un tabù
L’affettività delle persone disabili raccontata senza veli in 36 video-interviste che sono diventate un lungometraggio.
MILANO - Oltre 9mila chilometri in giro per l’Italia allo scopo di raccogliere, telecamera alla mano, quello che le persone disabili dicono o non dicono in merito a sesso, amore e affettività. Il risultato sono 36 video-interviste, dalla Lombardia alla Calabria isole comprese, che sono diventate un film-documentario. È «Sesso, amore e disabilità», il progetto ideato e voluto da Adriano Silanus e Priscilla Berardi, rispettivamente regista e psicoterapeuta, realizzato grazie alla collaborazione del Centro documentazione handicap e dell'associazione Biblioteca vivente di Bologna, di Luca Cresta e Claudio Pacini, autori di colonne sonore per il cinema e la televisione che hanno donato le musiche per il lungometraggio, e grazie alla raccolta fondi ancora in corso promossa da Produzioni dal basso. L’anteprima nazionale del video (martedì 30 ottobre alle 18 in Sala Borsa) è stata inserita all'interno del Festival Gender Bender.
UN TEMA SOTTO SILENZIO – Le storie, i volti e le voci dei 36 protagonisti (tra cui anche alcuni medici, psicologi e genitori) raccontano, senza preconcetti ma con onestà e franchezza, i bisogni sia del corpo sia dello spirito che della mente affrontando argomenti anche «tabù» come l’omosessualità delle persone disabili, il ricorso alla prostituzione, le assistenti sessuali esistenti in alcuni paesi del Nord Europa e i devotee (coloro che prediligono rapporti sessuali con persone in carrozzina o amputate). La vita sessuale e affettiva delle persone con disabilità, infatti, è un tema messo spesso sotto silenzio e su cui si addensano frequentemente veti, imbarazzo, equivoci, ignoranza e pregiudizi. Ecco allora che l’obiettivo del documentario è quello di «dare visibilità, attraverso le testimonianze dirette di esperienze reali e vissuti personali di uomini e donne, a un argomento di cui non si parla molto come il rapporto tra sessualità, relazioni sentimentali e disabilità. Per raggiungere il fine ultimo di contribuire, così, all’affermazione di un diritto individuale che deve essere di tutti», fanno sapere i promotori del progetto.
TRA SOCIALE E CULTURALE – Dopo le fasi di post produzione e montaggio, «ora il lungometraggio è pronto», spiega il regista. Prevista anche la sottotitolazione «per le persone non udenti e quella in altre quattro lingue per consentirne una diffusione in quasi tutta Europa», continua Adriano Silanus. Per quanto riguarda la distribuzione, invece, «abbiamo pensato a un doppio canale sociale e culturale insieme: da una parte un dvd gratuito per le associazioni, le università, le scuole e i cinema d’essai che ne faranno richiesta e dall’altra la partecipazione a rassegne, festival e concorsi cinematografici», allo scopo di uscire dai dibatti a porte chiuse tra gli addetti ai lavori e cercare di raggiungere, nonché di sensibilizzare, più pubblico possibile. Il progetto – «che non ha scopo di lucro», ci tiene a sottolineare il regista – ha scelto di concentrarsi solo sulle disabilità fisiche e sensoriali, sia congenite sia acquisite, ritenendo che le disabilità intellettive meritino un discorso a parte. Per saperne di più sul film documentario e per vedere il trailer: http://www.sessoamoredisabilita.it/
Michela Trigari
Tratto da www.corriere.it
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