Approvata quasi all’unanimità la proposta di legge bipartisan che contiene norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili. Trovata la copertura finanziaria che aveva rallentato l’iter: si interverrà aumentando le imposte sulla produzione e consumi sugli alcolici intermedi e l’alcol etilico, ma una parte dei soldi arriverà anche dalla riduzione dei "Fondi di riserva e speciali" del ministero dell’Economia. Il testo passa ora al Senato
L’aula della Camera, dopo una giornata di ‘stop and go’ dovuti alla mancanza di copertura finanziaria, ha approvato la proposta di legge bipartisan che contiene norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili. L’approvazione è avvenuta praticamente all’unanimità (465 i sì) con una sola astensione. Il testo passa ora al Senato. L’intesa sulla copertura riguarda un aumento dell’accisa sugli alcolici e sui superalcolici. Inizialmente, la copertura era stata individuata dalla commissione Lavoro con un aumento dell’aliquota contributiva per alcune categorie di lavoratori già in pensione o con una pluralità di attività lavorative. La proposta è stata bocciata dalla commissione Bilancio, e dopo varie riunioni, che hanno portato anche a rinvii nella ripresa dei lavori dell’aula, l’accordo è stato raggiunto. Una parte dei soldi arriverà però anche da una riduzione dei ‘Fondi di riserva e speciali’ del ministero dell’Economia.
Quanto agli alcolici, l’aumento delle imposte sulla produzione e consumi riguarderà "i prodotti alcolici intermedi e l’alcol etilico".
Quanto agli alcolici, l’aumento delle imposte sulla produzione e consumi riguarderà "i prodotti alcolici intermedi e l’alcol etilico".
"Oggi la Camera ha scritto una bella pagina nella storia dei suoi lavori". Lo dice Beatrice Lorenzin, deputata del Pdl.
"Dopo una faticosa giornata e un lungo iter parlamentare – aggiunge – su un’idea nata 15 anni fa, si è dato il via libera, con voto bipartisan, alla proposta di legge di tutela dei diritti di quei lavoratori che vivono quotidianamente al fianco di familiari gravemente disabili. Per loro si è data finalmente la possibilità di accedere al prepensionamento. Oggi la capacità di cura della famiglia, in particolare delle donne, è stata riconosciuta a tutti gli effetti". Il provvedimento prevede la possibilità di prepensionamento per i familiari di un disabile grave, ma non ricomprende le categorie di insegnanti e dipendenti degli Enti locali. È stato approvato un ordine del giorno ‘bipartisan’, a prima firma Moffa (Pdl), che impegna il governo a includere anche queste categorie di lavoratori. Nell’ordine del giorno ‘bipartisan’ al ddl in favore dei familiari che assistono disabili al 100 per cento, si chiede, oltre all’inclusione di insegnanti e dipendenti degli enti locali nei prepensionamenti, anche di inserire un automatismo, che ora manca, nell’accoglimento delle domande da parte della pubblica amministrazione.
"Dopo una faticosa giornata e un lungo iter parlamentare – aggiunge – su un’idea nata 15 anni fa, si è dato il via libera, con voto bipartisan, alla proposta di legge di tutela dei diritti di quei lavoratori che vivono quotidianamente al fianco di familiari gravemente disabili. Per loro si è data finalmente la possibilità di accedere al prepensionamento. Oggi la capacità di cura della famiglia, in particolare delle donne, è stata riconosciuta a tutti gli effetti". Il provvedimento prevede la possibilità di prepensionamento per i familiari di un disabile grave, ma non ricomprende le categorie di insegnanti e dipendenti degli Enti locali. È stato approvato un ordine del giorno ‘bipartisan’, a prima firma Moffa (Pdl), che impegna il governo a includere anche queste categorie di lavoratori. Nell’ordine del giorno ‘bipartisan’ al ddl in favore dei familiari che assistono disabili al 100 per cento, si chiede, oltre all’inclusione di insegnanti e dipendenti degli enti locali nei prepensionamenti, anche di inserire un automatismo, che ora manca, nell’accoglimento delle domande da parte della pubblica amministrazione.
Quanto alla platea dei beneficiari, ora avranno diritto ai prepensionamenti anche i lavoratori privati che potranno uscire dal lavoro con 5 anni di anticipo. Per i dipendenti pubblici la norma viene modificata consentendo di andare in pensione prima con il 70 per cento dello stipendio anziché il 50 (come previsto dalle norme attuali). Il provvedimento, approvato dall’aula della Camera, riferendosi solo ai familiari di disabili, esclude in pratica i conviventi. Il governo ha però accettato di accogliere come raccomandazione un ordine del giorno del Pd, a prima firma della radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, che impegna l’esecutivo "ad adottare idonei provvedimenti volti all’estensione, nel campo dell’assistenza ai disabili non autosufficienti, dei benefici
lavorativi/previdenziali già previsti per i familiari, anche a persone non legate da vincoli di parentela con il disabile assistito, anche sulla base di parametri connessi con la qualità dell’assistenza prestata"
lavorativi/previdenziali già previsti per i familiari, anche a persone non legate da vincoli di parentela con il disabile assistito, anche sulla base di parametri connessi con la qualità dell’assistenza prestata"
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