Parrocchia Santa Maria delle Grazie Lazzaro (RC) 02/04/2010
Via Crucis con quadri viventi
6° Stazione
Gesù è flagellato e coronato di spine
RIFLESSIONE di InHoltre
Sono sempre sola a casa, in realtà non sono proprio sola, sono insieme al mio bambino; continuo ancora a chiamarlo bambino anche se da poco ha compiuto 20 anni.
Non dimenticherò mai gli occhi di quel dottore che ci annunciava che il nostro bambino era nato con una malformazione che gli avrebbe impedito di parlare e di camminare. Da quel momento la nostra vita drammaticamente era cambiata, improvvisamente ci siamo ritrovati da soli. Gli amici, compagni di tanta allegria, lentamente e silenziosamente, sono spariti, anche i parenti si sono allontanati, nessuno voleva condividere con noi la triste realtà della nostra vita. Piano piano mi sono chiusa dentro casa, non volevo uscire, provavo vergogna a farmi vedere in giro con un figlio disabile. Le finestre della mia casa erano sempre chiuse, nessuno doveva vedere, nessuno avrebbe potuto capire la grande sofferenza che provavo ogni volta che guardavo il mio unico figlio. Lentamente anche mio marito è cambiato, il silenzio è diventato il malinconico compagno della nostra vita. Mi capitava spesso di osservarlo mentre guardava nostro figlio, il suo viso si faceva scuro e stringeva i pugni come se dovesse combattere contro qualcosa o qualcuno. Qualche volta, quando la disperazione prendeva il sopravvento, con il cuore ti chiedevo, Gesù, di liberarci di questo tormento, di non farci soffrire più. Con il passare del tempo ho capito che nascondersi non serve a niente, lentamente ho trovato il coraggio di uscire da quella casa che per molto tempo era stato il mio rifugio. Adesso ho ricominciato una nuova esistenza, difficile, faticosa, piena di difficoltà, ma è finalmente, la mia vita. Sono serena, e come se una luce fosse entrata a riscaldarmi il cuore. La vita, il dono più bello che abbiamo ricevuto.
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