Discriminazione e dramma. Sono questi gli elementi delle due più importanti notizie sulla disabilità di questa estate. La discriminazione subita da una giovane persona con sindrome di Down a cui è stato rifiutato un giro su una giostra di Gardaland. Il dramma di una signora con una disabilità fisica che nel bolognese subisce una rapina e un tentativo di violenza sessuale. Il dramma di una madre francese che uccide la figlia di otto anni con disabilità motoria e intellettiva e poi tenta di suicidarsi, dopo essere stata abbandonata dal marito alla nascita della bambina e aver lasciato il lavoro per occuparsene.
Siamo alle solite. La discriminazione, il sopruso e l’abbandono in cui vengono lasciate le persone con disabilità e le loro famiglie non hanno proprio nessun confine. I commenti sui vari siti web attorno alle notizie ne sono un’ulteriore dimostrazione. Particolarmente sconcertante è stato quello sul sito del quotidiano francese Liberation. A commento del caso della madre francese, un lettore sostiene che il suo gesto "è soprattutto un atto d’amore. Perché lasciar vivere una persona che normalmente non dovrebbe vivere?". La domanda non merita alcuna risposta, tanto si fa beffe di un autentico dramma familiare che molti genitori di figli con disabilità conoscono, lasciati troppo spesso, quasi dovunque, nelle loro solitudini, nella loro disperazione e nella concreta gestione quotidiana. È il solito modo di negare la disabilità. Filosofeggiare per eliminare l’idea che la disabilità sia parte del nostro mondo sulle spalle della concreta esistenza di persone considerate "indegne di vivere", dicevano i nazisti.
Tratto dal blog di Matteo Schianchi
Matteo Schianchi (1972), laureato in storia contemporanea, studia storia sociale della disabilità all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Svolge attività di ricerca storica e lavora come traduttore di saggistica. E’ autore di La terza nazione del mondo. I disabili tra pregiudizio e realtà, Feltrinelli, 2009. Ha partecipato agli Europei e Mondiali di nuoto con la nazionale italiana di sport disabili.
Nessun commento:
Posta un commento