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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce

mercoledì 30 novembre 2011

La Giornata internazionale dei diritti dei disabili a Roma

Programmata per il 3 dicembre prossimo in piazza del Colosseo, è organizzata dal Comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi. "Perché l'equità sociale non sia solo parole ma azioni concrete"

ROMA - Una giornata di mobilitazione nazionale per denunciare tutto quello che nel nostro Paese, nell'ambito della tutela dei diritti delle persone con disabilità, proprio non va. Una scelta mirata, quella di richiamare l'attenzione a pochi giorni dalla nascita del neo insediato governo nazionale sulle gravi mancanze e inefficienze che rendono la vita impossibile alle persone con disabilità e ai loro familiari e di farlo in occasione della giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità. Sono queste le motivazioni di un incontro che di formale non ha proprio nulla, animato com'è, dal desiderio di denuncia di tutte le disuguaglianze di cui sono vittime le persone disabili. È la giornata organizzata dal Comitato per il prepensionamento dei familiari di disabili gravi e gravissimi, prevista per il prossimo sabato 3 dicembre a Roma in piazza del Colosseo.
Il focus è sulla mancata equità sociale nel nostro Paese e, a farne le spese, sono sempre le persone più fragili. Per questo il Comitato ha stilato un lungo elenco delle emergenze, non più rinviabili: dal prepensionamento dei familiari dei disabili, perché sottoposti ad un lavoro di cura usurante (Il Comitato si batte da molti anni per ottenere questo) al "finanziare il Fondo Nazionale per la non autosufficienza azzerato nel 2011, formare e collocare nelle scuole insegnanti di sostegno e assistenti in numero adeguato, permettere alle famiglie di gestire autonomamente l'acquisto degli ausili, formare professionalmente e retribuire dignitosamente gli operatori-assistenti, consentire l'accesso ai servizi in modo omogeneo, pagare sempre e in tempi ragionevoli le strutture convenzionate, permettere al disabile e alla sua famiglia di scegliere tra assistenza diretta e assegno di cura, stabilire risposte proporzionate al livello di disabilità e alle esigenze conseguenti, favorire e supportare la domiciliarità familiare, offrire la dignità di un'occupazione a chi può lavorare, combattere concretamente - ma con buon senso - abusi, corruzione, connivenze e sprechi che erodono le risorse per la disabilità".

Tratto da SuperAbile

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