Non è sicuramente facile parlare di infanzia e disabilità con
lucidità ma anche con trasporto emotivo. Massimo Pesenti, insegnante di
filosofia e scienze umane e presidente della Fism di Brescia (La Federazione
Italiana Scuole Materne, organismo di area cattolica), affronta questa
problematica nel libro ”Tutti i bambini sanno volare”. A cominciare dal momento
delicatissimo della scoperta di disfunzioni nel corso della gestazione con la
conseguente ardua scelta sul continuare o meno la gravidanza. Certamente,
sottolinea Pesenti, la diagnosi prenatale ha portato alla nascita di meno
bambini con disabilità. Al netto dei dilemmi morali e deontologici, di
fronte alla disabilità l’autore vuole porre l’attenzione sul “ciò che si può
fare”, piuttosto che su ciò che è precluso. E lo fa attraverso una serie di
storie ed esperienze con un risvolto positivo.
Personalmente
mi hanno colpito tre testimonianze. La prima è la vicenda di una bimba con la
sindrome di Down, rifiutata dalla mamma e adottata da un single. Un gesto molto
coraggioso che da adito a vari spunti di riflessione, in primo luogo l’anomalia
rispetto al divieto per legge di un’adozione da parte di persone non sposate.
Perché in questo caso è stato possibile? Pesenti ipotizza un’eccezione alla
regola per i bambini con disabilità: per i figli “imperfetti” vanno bene anche
famiglie” imperfette”, perché “imperfetto più imperfetto uguale Amore
perfetto”. Può essere considerata come “eccezione” perché solitamente può
adottare un bambino solo una coppia stabile da almeno tre anni; la legge stessa
prevede, invece che nel caso in cui il bambino sia affetto da grave malattia o
disabilità può essere adottato anche da una persona single. Un’altra storia è
quella di Matteo, un bambino autistico, sostenuto dalla propria famiglia e poi
dalla scuola, diventato un uomo ben inserito nella società.
E poi la
vicenda di Rosaria, vittima alla nascita di un danno neurologico importante,
che ha saputo raggiungere un’indipendenza tale da permetterle di guidare lo
scooter con il quale si sposta in completa autonomia. Rosaria ha conquistato
questo ed altri traguardi nonostante che i suoi genitori siano a volte assaliti
da sentimenti di paura e di protezione, atteggiamento che ha finito per
ostacolare la sua crescita e il raggiungimento della maturità.
Per noi di Invisibili il tema dell’autonomia è centrale in un
discorso sulla disabilità. Tema trattato anche in un post
recente . La storia di Rosaria mi è sembrata esemplare su come
un’esistenza ordinaria abbia il potere di trasformarsi in straordinaria, se non
la si vive solo stando a guardare ma mettendosi in gioco, confrontandosi con la
diversità.
Il libro è
arricchito da disegni realizzati, nel corso di laboratori artistici, dai
bambini delle scuole dell’infanzia e primarie della provincia di Brescia
nell’ambito di un concorso scolastico promosso dal Fondo Autisminsieme, in
collaborazione con Fondazione Pinac, e che ha riguardato le classi in cui vi
fosse una bambina o un bambino con disturbi dello spettro autistico. Un modo
per far “parlare” loro, i bambini, su un tema che li riguarda.
Tutto
il ricavato della vendita del libro (che costa 10 euro) è devoluto al Fondo
RED, Risorse Educative per la Disabilità, finalizzato all’inclusione delle
bambine e dei bambini con disabilità nelle scuole dell’infanzia e primaria
(www.fondored.it)
Tratto da invisibili.corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento