Messaggio di fine anno del presidente
della Repubblica con ampio spazio destinato alla riflessione sulla condivisione
di valori, prospettive, diritti e doveri che uniscono tutti gli italiani: “Non
dobbiamo avere timore a manifestare sentimenti che rendono migliore la nostra
società”
ROMA – L'invito a non avere nessun
timore a manifestare quei buoni sentimenti che rendono migliore la nostra
società, la sottolineatura dell'Italia come di un paese ricco di solidarietà,
dove la società civile è arrivata con più efficacia e con più calore umano
delle istituzioni pubbliche. E' l'Italia che “ricuce”, l'Italia positiva,
quella che dà fiducia, come fanno le realtà del terzo settore e del non profit,
al centro del messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Sergio
Mattarella. Quattordici minuti, dal Quirinale, per parlare “dell'esigenza di
sentirsi e di riconoscersi come una comunità di vita”.
“Sentirsi
'comunità' – scandisce Mattarella - significa condividere valori, prospettive,
diritti e doveri. Significa 'pensarsi' dentro un futuro comune, da costruire
insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o
meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese. Vuol dire anche essere
rispettosi gli uni degli altri. Vuol dire essere consapevoli degli elementi che
ci uniscono e nel battersi, come è giusto, per le proprie idee rifiutare
l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore”.
Ed ecco il lungo passaggio dedicato ai
“valori coltivati da chi svolge seriamente, giorno per giorno, il proprio
dovere; quelli di chi si impegna volontariamente per aiutare gli altri in
difficoltà. Il nostro è un Paese ricco di solidarietà. Spesso la società civile
è arrivata, con più efficacia e con più calore umano, in luoghi remoti non
raggiunti dalle pubbliche istituzioni. Ricordo gli incontri con chi, negli
ospedali o nelle periferie e in tanti luoghi di solitudine e di sofferenza dona
conforto e serenità. I tanti volontari intervenuti nelle catastrofi naturali a
fianco dei Corpi dello Stato. È l’Italia che ricuce” e che dà fiducia. Così
come fanno le realtà del Terzo Settore, del No profit che rappresentano una
rete preziosa di solidarietà”. “Si tratta – continua Mattarella - di realtà che
hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona e che meritano maggiore
sostegno da parte delle istituzioni, anche perché, sovente, suppliscono a
lacune o a ritardi dello Stato negli interventi in aiuto dei più deboli, degli
emarginati, di anziani soli, di famiglie in difficoltà, di senzatetto. Anche
per questo vanno evitate 'tasse sulla bontà', è l’immagine dell’Italia
positiva, che deve prevalere”, dice con fugace riferimento alle polemiche che
hanno accompagnato le misure della manovra economica che penalizzano il non
profit e sulle quali il governo ha garantito una riparazione nel primo
provvedimento utile del 2019.
“Ho conosciuto in questi anni –
dice Mattarella in un altro passaggio - tante persone impegnate in attività di
grande valore sociale; e molti luoghi straordinari dove il rapporto con gli
altri non è avvertito come un limite, ma come quello che dà senso alla vita. Ne
cito uno fra i tanti ricordando e salutando i ragazzi e gli adulti del Centro
di cura per l’autismo, di Verona, che ho di recente visitato. Mi hanno regalato
quadri e disegni da loro realizzati. Sono tutti molto belli: esprimono
creatività e capacità di comunicare e partecipare. Ne ho voluto collocare uno
questa sera accanto a me. Li ringrazio nuovamente e rivolgo a tutti loro
l’augurio più affettuoso”.
Tratto da SuperAbile INAIL
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