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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce

venerdì 11 marzo 2011

4,1 milioni di persone disabili in Italia: i dati del Censis. Ma per l’Istat sono 2,6 milioni

Presentato il Rapporto Censis-Fondazione Serono sull’immagine della disabilità: prevale una percezione sociale lacunosa, i più pensano solo a limitazioni del movimento. Il 54,6% prova paura per l’eventualità di trovarsi un giorno nella condizione. Gli italiani disabili rappresentano il 6,7% della popolazione. Per l’Istat sono il 4,8%
ROMA – Sono 4,1 milioni le persone disabili che vivono in Italia, secondo le stime del Censis e della Fondazione Cesare Serono, pari al 6,7% della popolazione. Il Centro studi investimenti sociali lo rende noto e il dato è frutto della rilevazione a campione effettuata telefonicamente su 1500 persone. Un dato che supera non di poco quello diffuso dall’Istat a maggio scorso: secondo l’Istituto di statistica i disabili in Italia sono 2,6 milioni, pari al 4,8 % della popolazione, numero riferito al 2004, in base all’analisi multiscopo sulle "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari", integrata con i dati dell’indagine sui "Presidi residenziali socio-assistenziali", che fa riferimento alle persone di età superiore ai 6 anni."Le disabilità tra immagini, esperienze e emotività" è il titolo del primo rapporto di ricerca che il Censis dedica all’argomento. Prese a riferimento le conoscenze su quattro tipologie di disabilità collegate a sindrome di Down, malattia di Parkinson, sclerosi multipla e autismo. Il primo pensiero di fronte a una persona, giovane o adulta, con disabilità motoria? Potrebbe aver avuto un incidente  per il 68,7% del campione, una malattia dalla nascita per il 14,2%, potrebbe aver contratto una malattia neurologica in età adulta per l’11,1%. Una percezione lacunosa e distorta, avverte il Censis. "Sebbene gli incidenti rappresentino una causa frequente di disabilità, il fatto che solo un italiano su dieci pensa a patologie neurologiche (come la sclerosi multipla, l’ictus o la malattia di Parkinson), che invece hanno un peso rilevante nel determinare la disabilità nelle fasce d’età giovanili e adulte, è sintomo di una percezione riduttiva e deformata". La maggioranza degli italiani ha una immagine della disabilità esclusivamente in termini di limitazione del movimento (62,9%), il 15,9% pensa a una disabilità intellettiva (il ritardo mentale o la demenza), il 2,9% a una disabilità sensoriale (sordità o cecità), mentre il 18,4% associa il concetto a un deficit plurimo, combinazione di due o più disabilità. Le persone disabili suscitano in gran parte degli italiani sentimenti positivi, solidarietà (per il 91,3%), ammirazione per la loro forza di volontà e la determinazione che comunicano (85,9%), desiderio di rendersi utili (82,7%). La metà del campione (50,8%) afferma di provare tranquillità, di fronte a una situazione ritenuta ‘normale’. Ma sono diffusi anche sentimenti controversi, imbarazzo e disagio. Il 54,6% degli italiani prova paura, per l’eventualità di potersi trovare un giorno a dover sperimentare la disabilità in prima persona o nella propria famiglia. Poi c’è il timore di poter involontariamente offendere o ferire la persona disabile con parole e comportamenti inopportuni (34,6%). Il 14,2% degli italiani afferma di provare indifferenza, perché il problema della disabilità non li tocca minimamente. (Elisabetta Proietti)
(20 ottobre 2010)

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