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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce

venerdì 11 marzo 2011

Articolo per il giornalino parrocchiale

InHoltre: compagni di viaggio

Un altro anno è passato, un anno trascorso insieme a degli amici speciali. Se andiamo con la mente all’indietro nel tempo, ricordiamo le difficoltà incontrate all’inizio, come la paura di entrare nel mondo della disabilità. Pensavamo che esistessero due mondi, uno loro ed uno nostro, loro da una parte e noi dall’altra come due realtà parallele incapaci ad incontrarsi. Quante cose sono cambiate, ci siamo resi conto sin dai primi incontri che non esistevano due mondi paralleli ma bensì uno solo: un mondo senza differenze, dove ognuno è unico e irripetibile, con i propri pregi e i propri difetti. Abbiamo iniziato un cammino, convinti che era giunto il momento di abbattere il muro dell’indifferenza e dell’ignoranza. Ora siamo in tanti, al piccolo drappello che ha iniziato questa splendida avventura se ne sono aggiunti altri, tanti altri. Sono soprattutto giovani coloro che hanno capito che le parole non erano sufficienti per cambiare il mondo della disabilità, fatto in gran parte di solitudine ed emarginazione. Anche i “grandi”, coloro che hanno i capelli bianchi e conoscono le difficoltà della vita, sono diventati compagni di viaggio assieme a noi. Quando nasce un bambino con disabilità tutti, lentamente, si allontanano lasciando la famiglia da sola a dover affrontare una nuova vita densa di difficoltà. Quella disabilità non accettata e all’inizio rifiutata, diventa con il passare del tempo unica fonte di vita per una madre, che tende ad instaurare un rapporto di possessività e di iperprotezione verso quell’essere indifeso ed abbandonato da tutti. Iperprotezione deleteria perché preclude a priori qualsiasi intervento esterno per migliorare la qualità della vita della persona con disabilità e, nello stesso tempo, isola la famiglia.
InHoltre lentamente si è avvicinata a queste famiglie, ormai abituate alla solitudine, offrendo un supporto amicale, quell’amicizia disinteressata capace di far nascere una speranza nel cuore di chi si sentiva abbandonato da tutto e da tutti. Questa amicizia che si è creata tra le persone con disabilità e tutti noi, è qualcosa di indescrivibile, un sorriso, un gesto, una carezza, sono manifestazioni di affetto che ci ripagano dell’impegno giornalmente profuso nel tentativo di cambiare un mondo. Quel mondo fatto di solitudine, emarginazione e indifferenza, si è trasformato in parte, in amicizia, inclusione e condivisione. Siamo compagni di viaggio, di quel viaggio che InHoltre cerca, con l’aiuto di tanti, di rendere meno difficoltoso e meno solitario.    

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