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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce

mercoledì 23 marzo 2011

Uscito il rapporto Osservasalute 2010

Lo studio ha permesso di mettere in evidenza e di quantificare il gap esistente tra le famiglie in cui è presente un soggetto con disabilità in termini di capacità reddituali. Anche le differenze tra regione e regione sono notevoli
Il documento, riferito all'anno 2010 è stato redatto dal dott. Alessandro Solipaca, dal dott. Fernando Di Nicola, dalla dott.ssa Federica Mancini, dal dott. Aldo Rosano
Contesto
Negli ultimi anni si è assistito ad una crescente attenzione alle realtà legate alla disabilità ed all'integrazione sociale delle persone con disabilità; la recente ratifica della convenzione sui diritti delle persone con disabilità (Legge n. 18/2009) ne è l'esempio più qualificante. Nel nostro Paese sono però ancora insufficienti gli interventi attivi finalizzati a favorire l'integrazione delle persone con disabilità nella società, sia a fornire sostegno alle persone o alle famiglie sotto forma di aiuti economici o di servizi.
"I fattori di disagio delle famiglie si traducono, molto spesso, in difficoltà di tipo economico derivanti sia dalle effettive capacità di produrre reddito all'interno della famiglia, sia dalle diverse esigenze economiche necessarie per far fronte a maggiori spese. Pertanto, la presenza di una persona con disabilità in una famiglia può rappresentare un forte disagio economico sia in termini di produzione del reddito legata alla difficile conciliazione delle esigenze lavorative con le attività di cura e di assistenza alla persona disabile, che in termini di risorse monetarie necessarie per le attività della vita quotidiana, ad esempio per le cure domestiche, i trasporti, l'assistenza sanitaria etc.." si legge nel rapporto.
Nel lavoro vengono valutate le maggiori esigenze economiche necessarie per far fronte ai numerosi bisogni legati alla condizione di disabilità. L'obiettivo del lavoro è di individuare un metodo per quantificare, per ciascuna regione, il reddito aggiuntivo necessario alle famiglie in cui sono presenti soggetti disabili, tenuto conto della dimensione della famiglia, per garantirsi la medesima soddisfazione dei propri bisogni, sia di carattere primario sia voluttuario. A tal fine, si propone di utilizzare il metodo delle stime delle scale di equivalenza utilizzando un database dell'Istituto Nazionale di Statistica (Istat) relativo al progetto Statistics on Income and Living Conditions - Regolamento del Parlamento europeo (EU-SILC)1 - riferita alle condizioni di vita nell'anno 2006. La varietà delle informazioni contenute nel database consente di poter individuare i soggetti con disabilità ed, inoltre, rende disponibili un set di indicatori relativi alla condizione economica, sia in termini di capacità di spesa sia in termini monetari.
Materiali e Metodi

L'indagine è stata condotta su un campione di circa 21.000 famiglie (per un totale di circa 55.000 individui) distribuite in circa 800 comuni di diversa ampiezza demografica. Per le finalità dello studio le famiglie sono state divise in 2 gruppi: quelle al cui interno vive almeno una persona con disabilità e quelle nelle quali nessun componente ha problemi di disabilità.

Alle famiglie sono stati posti diversi quesiti tesi ad indagare le difficoltà delle famiglie nel sostenere spese ordinarie (affitto, mutuo etc.) ed alcune spese straordinarie (debiti contratti, vacanze, imprevisti).

Alcuni Risultati
Le famiglie al cui interno vive almeno una persona con disabilità sono circa 3 milioni e 100 mila, pari al 13,0% del totale delle famiglie. La quota maggiore di famiglie interessate dal problema della disabilità si colloca nel Mezzogiorno, il 15,4% nelle regioni del Sud ed il 16,0% nelle Isole. Seguono le regioni del Nord- Est e del Centro con percentuali intorno al 14,0%. Nel Nord-Ovest la percentuale si attesta a poco meno del 10,0%. L'analisi delle condizioni economiche del totale delle famiglie mette in evidenza che quelle con almeno una persona con disabilità presentano un sensibile svantaggio rispetto al resto delle famiglie.
Conclusioni
Nelle conclusioni del documento si legge "Lo studio ha permesso di mettere in evidenza e di quantificare il gap esistente tra le famiglie in cui è presente un soggetto disabile in termini di capacità reddituali. Tale gap è mediamente pari al 67,0% a livello nazionale, ma le differenze regionali sono notevoli: si va da oltre il 200,0% della Basilicata a poco più del 20,0% del Friuli Venezia Giulia.Misure per contrastare questo divario sono ineludibili, includendo sostegni al reddito che integrino quelli esistenti, di cui nel nostro studio già si tiene conto. Per questo si è provato ad ideare e simulare un intervento integrativo di sostegno, che al costo di 3,76 miliardi consentirebbe un sostegno più significativo per i nuclei con disabili a più basso tenore di vita, all'interno di un approccio di compensazione del gap come quello da noi seguito".
21/03/2011

Tratto da

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