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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce

venerdì 11 marzo 2011

Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità.


LO SCONFORTO DELLA SOLITUDINE…..


LA STRAORDINARIA ESPERIENZA
DELLA CONDIVISIONE



Il 3 dicembre ricorre la “Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità”, che il Programma di azione mondiale per le persone disabili, adottato nel 1982 dall’Assemblea generale dell’ONU, ha creato con lo scopo di promuovere la diffusione dei temi della disabilità, di mobilitare il maggior sostegno possibile per la dignità, i diritti e il benessere delle persone disabili e di accrescere la consapevolezza dei vantaggi, che possono derivare dall’integrazione delle disabilità in ogni aspetto della vita sociale. Questa giornata, promossa sull’intero territorio nazionale con eventi e manifestazioni, vuole diventare un appuntamento annuale volto alla sensibilizzazione sul tema dei diritti ed intende procedere verso il superamento di barriere culturali per giungere ad una efficace inclusione sociale.  E’ persona diversamente abile colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. Secondo le stime delle Nazioni Unite sono 650 milioni i disabili nel mondo, oltre il 10% della popolazione mondiale. Una popolazione varia e molto eterogenea, che per comodità, ma solo per comodità, identifichiamo con il termine disabili: una parola unica che mette insieme individui con disabilità sensoriale, altri con una intellettiva, altri con una fisica e altri ancora con un disagio psichico. Tutti insieme popolerebbero la terza nazione del mondo, dopo Cina e India. Si stima che in Italia vi siano circa 2 milioni 824mila disabili, di cui 960mila uomini e 1 milione 864mila donne.
PERSONE CON DISABILITA’ RESIDENTI NEL COMUNE DI MOTTA SAN GIOVANNI (RC)
Le persone con disabilità residenti nel comune di Motta San Giovanni (FONTE InHoltre) sono 43, pari allo  0,62 della popolazione totale cosi distribuite.

Persone con disabilità
Persone con disabilità al 100%
Minorenni
Allettati o in carrozzella
UOMINI  – 21
DONNE   – 22
TOTALE  –  43

UOMINI  -   13
 DONNE      17 TOTALE  –   30

UOMINI       4
DONNE        5
TOTALe  –      9

UOMINI       4
DONNE        9
TOTALE   –    13

La non autosufficienza fa crescere la povertà. E al Sud si sta peggio

Le famiglie con disabili non autosufficienti sono anche più a rischio di povertà. Lo sostiene uno studio pilota che si basa sui dati delle fonti ufficiali nazionali e internazionali. L’incidenza di povertà cresce dove il tasso di disabilità e l’indice di dipendenza sono alti, o in  presenza di altri fattori di contesto, quali il livello di istruzione bassa, la numerosità elevata del nucleo familiare. La variabile che pesa di più nel rapporto tra disabilità grave e povertà familiare è proprio la presenza di servizi pubblici fruibili sul territorio. Laddove il pubblico sostiene le famiglie nella presa in cura del malato, la disabilità incide meno sulla povertà. Dall’analisi emerge, in maniera marcata, la presenza di due Italie. Una prima Italia è caratterizzata da una combinazione di supporto familiare e lavorativo, con conseguente bassa incidenza di povertà familiare: sono soprattutto le regioni del Centro-Nord. Una seconda Italia, è l’Italia del sud, dove la copertura del sistema è inferiore alla media e il supporto della famiglia risulta debole, con incidenza di povertà familiare spostata verso l’alto. L’obiettivo dell’indagine è di aiutare le politiche socio-sanitarie verso una spesa più efficace. "E’ evidente – conclude la ricerca – come queste azioni dovranno essere considerate fra le prioritarie per ridurre il peso sulle famiglie, principale centro di spesa".  
L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO “InHoltre”
L’Associazione di Volontariato “Inholtre”, costituita il 02/01/2006, persegue il fine esclusivo della solidarietà umana, civile, sociale e culturale, accompagnando chi vive il problema della disabilità e del disagio sociale lungo percorsi di integrazione. E’ animata dalla viva speranza di poter promuovere una cultura che sappia valorizzare le risorse di ciascuno andando oltre le diversità, affinché ognuno possa essere riconosciuto in quanto persona e non per quello che produce. Mossa da questi obiettivi, fin dal momento in cui si è costituita, l’Associazione si è impegnata nella realizzazione di numerosi progetti, coinvolgendo a vario titolo 20 famiglie.
            PROGETTI  REALIZZATI

PROGETTO INCONTRO

Il progetto “Incontro” ha preso avvio nel dicembre 2005. Il progetto si realizza ogni sabato pomeriggio presso i locali della Scuola Elementare di S.Elia di Lazzaro (RC). E’ finalizzato al coinvolgimento e alla socializzazione delle persone diversamente abili attraverso laboratori teatrali, musicali, di disegno, attività ludiche e manipolative.

Incontri effettuati dicembre 2005 – 30 novembre 2009  n. 142
Soggetti coinvolti nel progetto n. 16  –  Volontari coinvolti n. 32 – età media anni 24  
  
PROGETTO “IL SAMARITANO”
Grazie al finanziamento pervenuto dal Centro Servizi al Volontariato dei Due Mari di Reggio Calabria e con il partneriato del Comune di Motta San Giovanni, l’Associazione si è dotata di un pulmino, opportunamente modificato con piattaforma idraulica, per il trasporto di persone con disabilità in carrozzella e agli anziani non deambulanti, residenti nel Comune di Motta San Giovanni agevoli spostamenti dalla propria abitazione ai luoghi da raggiungere per ragioni di riabilitazione, socializzazione, visite specialistiche. Ogni utente, durante il trasporto, è accompagnato da un volontario che affianca l’autista

Viaggi effettuati 21 gennaio 2008 – 30 novembre 2009  n. 830
Soggetti coinvolti nel progetto n. 18 –  Volontari coinvolti n. 27 –  età media anni 61

PROGETTO “SIF” (Sistema di  Intervento per la Famiglia)
Grazie al finanziamento pervenuto dal Comune di Motta san Giovanni e in collaborazione con la Cooperativa Sociale Marta, l’associazione InHoltre ha garantito due incontri infrasettimanali finalizzati all’integrazione e al coinvolgimento di adulti con disabilità attraverso laboratori d’arte, musicali e manipolativi.

Periodo del progetto anni 2007 – 2008 Incontri effettuati n. 100
Soggetti coinvolti n. 14 – Educatori e animatori n. 4
  
PROGETTO “ARCOBALENO”
Attraverso un finanziamento della Provincia di Reggio Calabria l’Associazione InHoltre, ha garantito altri incontri infrasettimanali, sempre finalizzati alla socializzazione di 14 adulti con disabilità attraverso attività ludiche, artistiche e teatrali.
Periodo del progetto anno 2009 –  incontri effettuati 20
Soggetti coinvolti 14 –  Educatori e animatori n. 4


Disabilità: sostegno, prevenzione e accoglienza.

Le istituzioni diano un fattivo contributo nel segno della solidarietà

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, ha espresso in un messaggio il suo sentimento di vicinanza a tutti coloro che si trovano in condizioni di disabilità e alle loro famiglie. Ha ringraziato quanti, nei più diversi settori della vita economica, sociale e civile operano, professionalmente o come volontari, per rendere migliore la loro vita: " Il 2009 è stato un anno importante per i diversamente abili. Il nostro Paese e il Consiglio dell’Unione europea hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità: ed è la prima volta che un accordo internazionale sui diritti delle persone viene firmato come soggetto dall’Unione. Occorre ora che la Convenzione segni un momento di svolta nei comportamenti pubblici e privati, per realizzare una efficace prevenzione in tutti quei settori che possono diventare fonte di disabilità, dagli incidenti sul lavoro, anche domestico, alla sicurezza stradale, al trattamento delle patologie a vario titolo inabilitanti. Attorno ai casi più gravi di disabilità, ai soggetti che ne sono portatori e alle loro famiglie, deve formarsi una vera e propria rete di sostegno con il valido supporto dei servizi pubblici; i luoghi di lavoro e gli ambienti pubblici devono essere amichevoli e non ostili verso le disabilità, mentali o fisiche, così come le scuole debbono insegnare ai bambini e alle generazioni più giovani comportamenti improntati ad uno spirito inclusivo ed offrire ai diversamente abili strumenti e metodi per un pieno inserimento nella società che li circonda. In Italia sono stati fatti passi importanti sul terreno dell’inclusione, pur se molto resta da fare. In particolare è necessario non tornare indietro rispetto al cammino percorso, nonostante le difficoltà di bilancio provocate dalla crisi economica manifestatasi quest’anno in tutta la sua gravità perchè la scarsità di risorse non può colpire coloro che sono già in situazione di debolezza. Mi auguro che tutte le istituzioni diano a tal fine il proprio fattivo contributo, nel segno di quella solidarietà che rappresenta una caratteristica della storia e della civiltà del nostro Paese e un principio fondamentale della Costituzione repubblicana". 




La solitudine delle famiglie

Parola chiave rimane la solitudine delle famiglie: imputata all’atteggiamento della famiglia stessa, oppure argomentata come difficoltà di relazione tra famiglia e servizi, o ancora nell’incapacità di fare rete, ma il nodo centrale della fragilità della famiglia con un membro disabile risiede nel suo isolamento.  "Non si può aiutare un disabile se non si aiutano le famiglie. E le famiglie non sono aiutate. Sono lasciate sole dal momento in cui nasce il figlio disabile, al momento in cui non sanno cos’ha il loro figlio, al momento di gestire una disabilità in casa… Le famiglie sono lasciate sole sia per cultura sia perché i servizi li lasciano soli. I genitori sono lasciati a sé: non sono stati seguiti prima… Manca una consapevolezza di interfacciarsi alla famiglia. Le risposte tradizionali, che prevedevano il ricovero in istituti, vengono sempre più percepite come insoddisfacenti, mentre le famiglie, i servizi, le comunità locali cercano forme di intervento, modelli operativi, contesti residenziali capaci di fornire quella "qualità familiare" così faticosamente garantita dalla famiglia che cura, in genere primo e insostituibile ambito di accoglienza, cura e assistenza per la persona con disabilità.

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