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Ogni individuo sia valorizzato in quanto persona e non per quello che produce

giovedì 10 marzo 2011

Soggiorno a Cucullaro

Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento estivo del soggiorno sociale di Cucullaro per i ragazzi e i volontari di InHoltre. Un’esperienza formativa importante, che mette in contatto il volontariato con la società civile fortificando interiormente tanti giovani che condividono con queste persone tutti i momenti della giornata, offrendo loro la possibilità di trascorrere un periodo di svago e spensieratezza.
Sono ormai tre anni che i nostri ragazzi accompagnati dall’entusiasmo dei volontari vivono l’esperienza del soggiorno, giunta quest’anno alla trentesima edizione. I volontari di InHoltre donano una settimana delle loro vacanze ai loro amici speciali, tanti giorni vissuti intensamente dal mattino sino a tarda notte, mettendosi sempre al servizio di tutti gli ospiti della casa di Cucullaro. A volte la fatica comincia a farsi sentire ma basta ricevere un sorriso, una carezza per ricaricarsi e ripartire con più energia e voglia di fare. I ragazzi di InHoltre vivono una settimana fantastica con i loro amici, sono i più “gettonati” per qualsiasi gioco, sono attori principali in ogni iniziativa sono conosciuti da tutti per la loro enorme simpatia e allegria. Il momento più triste, come ogni anno, è quando si arriva alla fine della settimana, i saluti i baci e gli abbracci non si contano più, si ritorna a casa stanchi ma felici di aver trascorso un’esperienza fantastica. Di seguito la testimonianza delle volontarie di InHoltre che per la prima volta hanno vissuto la splendida esperienza del soggiorno estivo a Cucullaro. Siamo Katia, Emanuela e Sabrina tre ragazze di 16 anni che da poco si sono avvicinate al volontariato. Abbiamo iniziato a frequentare l’Associazione InHoltre, la quale si occupa di persone diversamente abili. Nel periodo estivo abbiamo fatto un campo insieme a loro e alle altre associazioni. Per noi è stata un’esperienza esaltante, indimenticabile, abbiamo riso, scherzato, giocato; abbiamo così scoperto come questi ragazzi vivono la loro vita, ci hanno insegnato l’arte del donare con la loro semplicità e spontaneità. Sono persone che ci hanno fatto capire che per amare la vita ed essere felici non servono abiti alla moda, serate in discoteca, o l’ultimo modello di cellulare. Questa esperienza ci ha “toccato” molto, anche perché vederci tutti assieme come un unico gruppo senza differenze ci aiuta a guardare il mondo in modo diverso e soprattutto senza egoismo.

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